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Geotermia a media e alta entalpia, pubblicate le Linee guida del Mise
Nella seduta del 15 aprile 2015, le competenti commissioni parlamentari hanno approvato all’unanimità una risoluzione in materia di geotermia.
La risoluzione ha impegnato il Governo, tra l’altro, alla redazione delle Linee Guida per l’utilizzazione della risorsa geotermica a media e alta entalpia, che sono state ora pubblicate sul sito del Ministero dello Sviluppo economico.
Per la redazione delle Linee guida (IN ALLEGATO), la Direzione Generale per le risorse minerarie e energetiche del Mise, ora Direzione Generale per la sicurezza anche ambientale delle attività minerarie e energetiche, si è attivata per costituire un gruppo di lavoro esteso, al quale hanno partecipato, oltre agli operatori di settore, rappresentanti delle università, del mondo della ricerca scientifica e delle amministrazioni regionali principalmente interessate ai progetti di geotermia. In particolare è stato coinvolto in questo lavoro il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, che rappresentando le esigenze di propria competenza ha fornito utili indicazioni in ordine agli aspetti ambientali.
Nelle Linee guida sono affrontate le principali problematiche del settore, delineando gli indirizzi tecnici specifici per l’utilizzo in sicurezza della risorsa geotermica a media ed alta entalpia da serbatoi idrotermali. Le Linee Guida si applicano sia alle attività geotermoelettriche ordinarie, di competenza delle Regioni, sia agli impianti pilota geotermici sperimentali, demandati dalla legge alla competenza dello Stato. Sono pertanto contemplati, con le dovute differenziazioni, sia gli impianti geotermoelettrici tradizionali, con re-immissione parziale dei fluidi geotermici nelle formazioni di provenienza, che gli impianti pilota sperimentali a emissioni di processo nulle e re-iniezione totale.
Vengono affrontate in primo luogo le problematiche di maggior interesse che riguardano il processo logico finalizzato ad individuare, in una determinata area geologicamente indiziata, un possibile serbatoio di fluido geotermico industrialmente utilizzabile. Sono inoltre descritte, ancorché sinteticamente, le metodologie per l’attraversamento in sicurezza delle formazioni geologiche interposte tra la superficie di campagna e la roccia che contiene il fluido geotermico, specie in presenza di acquiferi ad uso idropotabile. Di fondamentale importanza il monitoraggio delle acque, del suolo e dell’aria, trattato anch’esso in queste linee guida, con l’obiettivo di definire una metodologia generale per l’individuazione tempestiva di eventuali indesiderate contaminazioni dell’ambiente, ai fini della tutela della salute e della natura. Il monitoraggio sismico, della subsidenza e delle pressioni di poro, completa il quadro delle indagini che interessano le interazioni fisiche tra le attività di estrazione del fluido geotermico e l’ambiente.
Tenendo conto che queste Linee Guida si applicano sia alle centrali geotermoelettriche tradizionali che agli impianti pilota, è stata comunque prevista una articolazione unitaria del documento, esplicitando le necessarie distinzioni, ove necessario/opportuno:
1. Introduzione
2. Ricognizione preliminare;
3. Esplorazione di superficie;
4. Perforazione;
5. Studio di fattibilità;
6. Tutela del suolo e della risorsa idrica;
7. Qualità dell’aria;
8. Monitoraggio e controllo del campo geotermico, della microsismicità, della subsidenza e delle pressioni di poro;
9. Requisiti per il riconoscimento di impianto pilota sperimentale per produzione di energia elettrica.

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