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Cosa prevede la norma UNI 9182 sul ricircolo dell'acqua calda sanitaria?

Per quanto riguarda il ricircolo la norma stabilisce quanto segue:
Nelle distribuzioni è indispensabile prevedere una rete di ricircolo che consenta all'acqua di restare in continuo movimento e di evitare le conseguenze della stagnazione quali perdita di calore e rischio igienico. II ricircolo deve consentire l'erogazione dell'acqua calda alla temperatura di progetto entro 30 secondi.
II ricircolo deve essere sempre realizzato, ad esclusione dei casi previsti di seguito:
1 - i consumi di acqua calda sono continui o con prevalenza di consumo continuo e interruzioni non maggiori di 15 min;
2 - nel caso di impianti autonomi, per usa residenziale o similare (per esempio uffici,studi, negozi, ecc.), con produzione istantanea mediante apparecchi con potenza termica complessiva minori di 35 kW, in assenza di serbatoio di accumulo;
3 - nel caso di impianti autonomi per usa residenziale o similare (per esempio uffici,studi, negozi, ecc.) con serbatoio di accumulo <=100Lt o comunque con serbatoi di accumulo dotati di sistema integrato di mantenimento della temperatura di progetto nel serbatoio stesso (per esempio resistenza elettrica);
4 - nel tratto di distribuzione al piano di un impianto centralizzato con ricircolo, qualora il volume complessivo di contenuto di acqua calda nelle tubazioni, dal punto di distacco dalla linea in cui e attivo il ricircolo sino ad ogni punta di prelievo, non sia maggiore di 3Lt(+10%).
Infine, in caso di impianto centralizzato, il ricircolo dell'acqua calda sanitaria per gli stacchi agli utilizzatori può essere omesso, se il tratto di tubazione dallo stacco fino al rubinetto d'utenza ha un contenuto d'acqua non superiore a 3Lt. Se ad esempio il tratto è realizzato con una tubazione DN20 che ha un contenuto d'acqua di poco più di 0,3Lt al metro lineare, il tratto stesso non deve essere maggiore di circa 9,5mt. In caso contrario anche lo stacco deve essere dotato di tubazione di ricircolo.

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