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Il progetto della futura stazione elettrica di Suvereto
Le facciate modulari in terracotta legate fra loro con cavi in acciaio, la matericità del cotto che richiama le sfumature del paesaggio, la presenza di piante autoctone che creano una continuità con i terreni agricoli adiacenti e la verniciatura effetto corten del cancello di ingresso e nelle parti in muratura: sono gli elementi caratteristici del progetto vincitore del concorso per la realizzazione della nuova Stazione elettrica di Suvereto (LI), organizzato da Terna e vinto dallo studio fiorentino Pierattelli Architetture.
La nuova stazione rientra nel progetto di ammodernamento dell’attuale collegamento elettrico tra Sardegna, Corsica e penisola italiana gestito da Terna nell’ambito del progetto europeo del mercato elettrico. Sono stati invitati a partecipare al concorso, indetto nel 2020, dalla società Terna insieme all’amministrazione comunale di Suvereto e alla comunità locale, alcuni tra i principali studi di progettazione italiani. L’idea alla base, del progetto vincitore, era quella di realizzare una nuova stazione elettrica capace di porre al centro la qualità degli spazi e l’integrazione con il contesto paesaggistico.
La premiazione è avvenuta il 3 febbraio in video conferenza alla presenza dei rappresentanti di Terna, del Comune di Suvereto, delle Autorità Locali e dell’architetto Massimo Pierattelli Gli elementi del progetto vincitore che più hanno influenzato la commissione esaminatrice vanno dalla minimizzazione dell’impatto ambientale, al ripristino della vegetazione, dall’innovazione e originalità, alla riduzione delle tempistiche di realizzazione fino alla facilità di manutenzione dell’opera. Il vincitore architetto Massimo Pierattelli ha così commentato la vittoria: “Progettare un’architettura in grado non solo di rispettare questo contesto,ma anche valorizzarlo, è stata una sfida che abbiamo accolto con entusiasmo”.
Caratteristiche specifiche dell’opera
La stazione di Suvereto progettata dallo studio fiorentino Pierattelli Architetture ha come scopo quello di integrarsi armoniosamente nel paesaggio circostante. Per far questo si è pensato di utilizzare il cotto, rimando al territorio toscano e al paesaggio circostante: il risultato è un edificio industriale cangiante e dinamico in continuo dialogo con il paesaggio. Il cotto impiegato per la realizzazione delle facciate frangisole sono agganciate a cavi di acciaio per mezzo di ancore metalliche che le rendono facilmente sostituibili.
Le formelle in cotto sono proposte anche nel rivestimento del magazzino dove la facciata ventilata è composta da un’unica tipologia di pezzi rettangolari con superfici lavate e trattate. La maglia compositiva così composta permette di ottenere un sistema semplice e ripetibile nel quale gli elementi sono facilmente identificabili ed eventualmente sostituibili. Mantenendo la proposta progettuale originale, con muratura a cassoni metallici con pietre a secco, di altezza 2,5 m per 0,50 cm di spessore, ne viene modificata la composizione. Il modulo del cassone, di cui si compone in alzato la muratura, viene arretrato o fatto sporgere, creando un gioco di vuoti e pieni, luci e ombre.
Il ruolo del verde
Il progetto non solo si integra nel paesaggio, ma trae da esso ispirazione. Oltre ai materiali e ai toni anche il verde diviene strumento progettuale e di mitigazione. Piante autoctone come pini, cipressi e olivi, essenze tipiche del paesaggio toscano, vengono inserite nel verde preesistente e lungo la strada che porta all’ingresso dell’edificio. Il verde è previsto anche nei moduli della recinzione perimetrale, per mitigarne l’impatto visivo. Sul lato interno della recinzione è previsto l’inserimento di fioriere in lamiera zincata, con piantumazioni di vite americana, i cui colori mutano con le stagioni. Le formelle in cotto sono proposte anche nel rivestimento del magazzino dove la facciata ventilata è composta da un’unica tipologia di pezzi rettangolari con superfici lavate e trattate.
Il progetto illuminotecnico
Le facciate e le loro texture sono enfatizzate dal progetto illuminotecnico: fari a LED incassati a pavimento generano fasci di luce dal basso verso l’alto che esaltano l’effetto scenografico delle composizioni. Lo stesso sistema di illuminazione è stato scelto per il verde e l’ingresso, con una particolare enfasi al viale di accesso all’edificio. Tra gli ulivi sono disposti faretti scenografici che illuminano gruppi di alberi enfatizzando con discrezione il paesaggio.

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