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Il MIMS adotta le Linee Guida Operative per la valutazione delle opere idriche
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha adottato con decreto il documento “Linee Guida Operative per la valutazione delle opere pubbliche – Settore idrico” al termine della valutazione delle osservazioni pervenute con la consultazione pubblica avviata lo scorso 16 settembre. Il documento, analogamente a quello già adottato per il settore ferroviario e per il settore stradale, è uno strumento di supporto per la valutazione ex ante delle opere, da utilizzare sia dagli uffici del Mims, chiamati a svolgere analisi e comparazioni degli interventi nelle attività di programmazione, sia dai soggetti proponenti e attuatori, che dovranno tenerne conto nella redazione dei progetti di fattibilità.
Il documento fornisce, infatti, un quadro analitico di riferimento per valutare le future proposte progettuali relative agli interventi infrastrutturali nel settore idrico di competenza del Ministero e fornisce criteri, metodologie, strumenti e indicazioni pratiche di orientamento sia ai soggetti proponenti (le Regioni e le Province Autonome, le Autorità di Distretto Idrografico, gli Enti di Governo d’Ambito del Servizio Idrico Integrato) in fase di individuazione e definizione delle proposte progettuali nonché predisposizione dei Progetti di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), sia alle competenti strutture del Mims (Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche e Struttura Tecnica di Missione) al fine di garantire un quadro metodologico e quantitativo utile per determinare l’ammissibilità delle proposte ai finanziamenti pubblici, attraverso le principali dimensioni che caratterizzano la sostenibilità di un progetto: economica, ambientale, sociale e di governance, in linea con gli standard europei e internazionali.
Il documento si focalizza sulla valutazione ex-ante degli investimenti e, nel richiamare i principi generali di valutazione, ne dettaglia maggiormente la metodologia di applicazione pratica con un costante riferimento, oltre che alle Linee Guida stesse, alla Guida per l’Analisi Costi-Benefici dei Progetti d’Investimento pubblicata dalla DG per le Politiche Regionali e Urbane della Commissione Europea.
Per quanto riguarda l’analisi degli investimenti sul piano della sostenibilità ambientale, il documento prende come riferimento il “Regolamento sulla Tassonomia” e il relativo Regolamento Delegato sugli obiettivi climatici adottato dalla CE e in vigore dal 1° gennaio 2022. Al tempo stesso, questo documento si ispira direttamente al regolamento sul Dispositivo europeo di Ripresa e Resilienza (RRF), nonché alla Comunicazione della Commissione europea che dettaglia la metodologia di applicazione del principio del “Do no significant harm” (DNSH) all’interno del RRF.
Infine, le caratteristiche intrinseche del settore idrico, in cui il cambiamento climatico influenza direttamente le condizioni operative delle infrastrutture perché ha un impatto sulla disponibilità di risorsa idrica nella sua doppia dimensione di adeguatezza delle quantità di risorse disponibili e della loro qualità, fanno sì che la valutazione degli investimenti venga svolta tenendo conto in modo esplicito, cioè quantitativo, delle implicazioni del cambiamento climatico sulla disponibilità delle risorse, sulla loro distribuzione spaziale e temporale. Sotto questo profilo, questo documento intende anche fornire ai soggetti proponenti indicazioni sui contenuti che gli studi di impatto del cambiamento climatico dovrebbero avere in relazione alla valutazione tecnico-economica delle alternative infrastrutturali.
IN ALLEGATO il DM e le Linee guida.

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