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Idroelettrico, Rapetto: “Un gigante da non dimenticare”
Nel suo ultimo articolo pubblicato su Rivista Energia, Gian Paolo Repetto, economista dei mercati energetici, ricorda i vantaggi connessi all’energia idroelettrica che però sta vivendo un periodo particolarmente difficile in tutta Europa a causa del calo delle basse precipitazioni.
I dati di marzo elaborati da Platts Hydro Power Tracker su fonti TSOs, ENTSO-E e IHA sono preoccupanti: -44,2% in Italia (1,6 TWh), -51,8% nella penisola iberica (2,5 TWh), -20% in Francia (4,4 TWh), -10% nella penisola scandinava (dove però l’impatto è molto maggiore in termini assoluti: 17,6 TWh).
I principali vantaggi dell’idroelettrico sono dati dagli alti livelli di efficienza dei processi di conversione energetica, che consentono di ridurre i costi di produzione dell’energia. Si tratta di una tecnologia ad alta intensità di capitale, ma più contenute spese operative. La fonte idroelettrica garantisce una programmabilità non riscontrabile per eolico e fotovoltaico e assume un valore strategico anche nella mitigazione dei cambiamenti climatici presentando tra tutte le tecnologie energetiche la più bassa intensità emissiva nel ciclo di vita. Infine, è in grado di fornire stoccaggio e flessibilità operativa per i sistemi elettrici, il che rende questa tecnologia un abilitatore naturale per l’integrazione di maggiori quantità di energia eolica e solare.
Evidente quindi il contributo che l’idroelettrico potrebbe fornire all’aumento delle rinnovabili che l’Europa deve faticosamente perseguire. È tuttavia necessario, secondo Rapetto e così come indicato anche dall’AIE, stabilire un contesto favorevole alla realizzazione di investimenti di ammodernamento degli impianti europei che presentano ormai elementi di obsolescenza dovuti ad un’età media superiore ai 45 anni, interventi che garantirebbero il mantenimento dell’efficienza e un aumento della producibilità del parco.
In definitiva, conclude l’economista, l’idroelettrico è un gigante che non deve essere dimenticato o trascurato, ma cui si deve prestare grande attenzione affinché possa continuare a fornire il proprio contributo low-carbon anche a fronte dell’incertezza climatica e meteorologica.
Franco Metta

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