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Prezzari, asseverazioni e controlli. Finco: “Non si deve fermare tutto per una minoranza scorretta”
“Il complesso meccanismo che ruota intorno alle detrazioni fiscali per il settore delle costruzioni rischia di bloccarsi a causa di una minoranza di soggetti che agiscono scorrettamente e inducono l’Amministrazione a irrigidire, tardivamente e in qualche caso retroattivamente, il sistema dei controlli e delle garanzie”, afferma Angelo Artale, Direttore Generale Finco, intervenendo sul tema del decreto anti-frode e sulla recente circolare dell’Agenzia delle Entrate che ha generato una certa confusione nel mondo delle costruzioni.
Sarebbe intanto altamente necessaria – prosegue Artale – una proroga dei termini per consentire di adempiere ai nuovi oneri documentali (dal 12 novembre, ad esempio, la verifica di congruità inizialmente prevista per il solo Superbonus è stata estesa a tutte le altre tipologie di bonus)
“In questo quadro la Circolare n. 16/E dell'Agenzia delle Entrate, appena uscita, non contribuisce a rendere più fluide le procedure per i contribuenti e gli operatori laddove esclude di fatto – salvo diverse interpretazioni – la possibilità di utilizzare i prezzari DEI ai fini della dimostrazione di congruità delle spese inerenti i bonus diversi dal Superbonus del 110%.”
“La suddetta circolare 16/E, per altri versi chiarificatrice, su tale tema rischia invece di aumentare la confusione nel mercato, tenuto peraltro conto che l'adozione dei prezzari regionali, o in alternativa, anche di quelli DEI era stata già prevista dal Decreto Ministeriale 6 agosto 2020 recante Requisiti tecnici per l'accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici - c.d. Ecobonus.”
“In caso contrario – conclude Artale – gli effetti sarebbero davvero rilevanti: si pensi, solo per fare un esempio, alla difficoltà di ricontabilizzare la congruità di progetti ‘misti’ con Superbonus da prezzario DEI e gli altri bonus con diversi riferimenti di prezzario. Analoga difficoltà si incontrerebbe, per fare un altro esempio, nel caso dei ponteggi. E questo senza contare le ricadute in termini di variazione dei preventivi per le imprese e di costo per i condomini.”

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