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Cartelle esattoriali, si va verso un nuovo stop?
La macchina fiscale è ripartita formalmente il 1° settembre, ma a breve potrebbe fermarsi di nuovo: dalla Camera, con la sola astensione di Leu, è stato approvato un ordine del giorno che chiede al governo di sospendere ulteriormente le notifiche e di varare una rottamazione-quater. E il governo sembra intenzionato ad accogliere la richiesta.
Perché l’indicazione parlamentare venga tradotta in pratica è necessario però trovare le coperture. Dalle stime ministeriali più recenti, e grazie agli ultimi dati del Pil migliori delle attese, la Nadef (nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) attesa per fine mese, dovrebbe indicare un deficit intorno al 10% rispetto all’11,8% calcolato la scorsa primavera. Numeri che potrebbero non bastare per un nuovo blocco generalizzato, che richiederebbe fino a 4 miliardi.
Questa volta però si potrà procedere a un blocco selettivo, come lascia intendere l’ordine del giorno passato alla Camera, escludendo coloro non hanno perso reddito con la crisi o quei settori che sono in ripresa. L’ordine del giorno fa poi riferimento esplicito alle cartelle esattoriali del periodo emergenziale pandemico e non a quelle precedenti, la cui riscossione è ripresa a settembre.
E proprio sul tema dei vecchi crediti del fisco, e in particolare di quelli dichiarati inesigibili, le commissioni finanza di Camera e Senato stanno consultando associazioni di categoria e professionisti per arrivare a una proposta definitiva da inserire nella prossima legge di bilancio.
Franco Metta

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