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L’impatto della Legge europea 2019-2020 sul Codice dei contratti pubblici: analisi del Centro Studi CNI
L’art. 10 della Legge 23 dicembre 2021, n. 238 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 12 del 17 gennaio 2022) e recante “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020” ha inciso con poche ma significative modifiche su alcune disposizioni del Codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. 16 aprile 2016, n. 50 ss.mm.ii., con il dichiarato intento di superare le contestazioni mosse dalla Commissione UE nella procedura di infrazione n. 2018/ 2273.
In particolare:
1) è stata riscritta la disciplina della causa di esclusione per omesso pagamento di imposte, tasse e contributi previdenziali di cui all’art 80, comma 4 del citato codice;
2) è stata ampliata la derogabilità del divieto di subappalto delle attività di progettazione previsto dall’art. 31, comma 8 del Codice;
3) è stata ampliata la platea dei soggetti che possono partecipare alle procedure di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura di cui all’art. 46 del Codice alla luce del principio di non discriminazione sulla base della forma giuridica;
4) sono stati ridotti i termini di perfezionamento del sub-procedimento di pagamento (SAL – certificato di pagamento – mandato di pagamento) di cui all’art. 113-bis del Codice.
Per analizzare compiutamente le modifiche apportate al Codice, il Centro Studi del CNI ha elaborato un documento che riportiamo in allegato.

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