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Qualificazione delle stazioni appaltanti: entro il 30 settembre il testo finale delle Linee guida Anac
Si è svolta venerdì 13 maggio 2022 l’audizione del presidente di Anac, Giuseppe Busia, al Tavolo Permanente per il Partenariato Economico, Sociale e Territoriale. Al centro del confronto l’attuazione del Pnrr e il ruolo dell’Autorità nazionale anticorruzione. Tra gli invitati vari rappresentanti della società civile, delle associazioni, dell’economia, delle istituzioni e del mondo del lavoro: dall’Abi alla Cgil, dall’Anci alla Coldiretti, alla Confcommercio a Confindustria. Tra i temi toccati dal Presidente Busia la qualificazione delle stazioni appaltanti, la digitalizzazione dei contratti con la Banca Dati Anac, e il fascicolo digitale dell’operatore economico.
Il decreto legge 77/21, decreto semplificazioni, ha istituito un sistema di monitoraggio degli appalti, ponendo al centro la Banca Dati Anac”, ha spiegato Busia. “Il ruolo della Banca Dati è duplice: strumento di vigilanza e di correzione di eventuali criticità, ma anche sistema di monitoraggio dei contratti, dei tempi di attuazione, della loro realizzazione. In base a ciò, tutte le informazioni riguardanti le aggiudicazioni sono gestite e trasmesse tempestivamente alla Banca Dati attraverso piattaforme telematiche ad essa interconnesse”.
La banca Dati – ha aggiunto Busia – permette quindi la digitalizzazione completa dell’appalto, semplificazione delle procedure, maggiore concorrenza e trasparenza. Inoltre, consente il monitoraggio dalla pubblicazione della gara alla conclusione finale dell’appalto, con il collaudo e il certificato di esecuzione. A novembre 2021 è stata istituita la Cabina di Regia, di cui Anac fa parte ed è responsabile, insieme al Ministero dell’Economia, di un report sul monitoraggio dei tempi tra aggiudicazione dell’appalto e realizzazione dei lavori infrastrutturali.
La qualificazione delle stazioni appaltanti
Altro tema toccato nell’Audizione, quello della qualificazione delle stazioni appaltanti.
“Presso Anac verrà istituito un elenco delle stazioni appaltanti qualificate, cioè quelle che hanno capacità di progettazione, di affidamento, di verifica sull’esecuzione e controllo dell’intera procedura, incluso collaudo e messa in opera”, ha continuato Busia. “Con un Protocollo d’intesa con la Presidenza del Consiglio è stato stabilito di creare un sistema sperimentale e transitorio, con un percorso condiviso e partecipato, in vista della Riforma del Codice degli Appalti. Entro il 22 maggio prossimo viene effettuata la raccolta dei dati richiesti alle stazioni appaltanti, entro il 30 giugno l’analisi dei dati, entro il 30 settembre il Testo finale delle Linee guida, individuando il numero delle stazioni appaltanti potenzialmente qualificate. Inoltre sono stati individuati piani di formazione con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione per le stazioni appaltanti”.
La vigilanza collaborativa
Infine il Presidente Busia ha sottolineato l’importanza dell’istituto della vigilanza collaborativa a favore delle stazioni appaltanti.
“Si tratta di una forma peculiare di collaborazione e di promozione delle best practices tra le amministrazioni, che consente di intervenire con tempestività a garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione attraverso una vigilanza preventiva. Un istituto importante, che si aggiunge a quello dell’affiancamento alle stazioni appaltanti con i bandi-tipo, implementando un metodo digitale di gestione delle procedure di gara, conducendole interamente con l’utilizzo di sistemi telematici”, ha spiegato il presidente di Anac.
“Tra i vari bandi-tipo messi a disposizione dall’Autorità, anche i recenti bandi per i concorsi di progettazione e per quelli di idee, immaginati quali strumenti diretti a supporto dei comuni che beneficiano dei fondi del Pnrr”, ha concluso.

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