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Patto di stabilità, estesa a tutto il 2023 la clausola di salvaguardia
Con il “pacchetto di primavera” del semestre europeo 2022 la Commissione europea intende fornire agli Stati membri sostegno e orientamenti a due anni dal primo impatto della pandemia di Covid-19 e nel pieno dell'invasione russa dell'Ucraina. Secondo le previsioni economiche di primavera 2022 l'economia dell'UE continuerà a crescere nel 2022 e nel 2023. Tuttavia, benché l'economia europea continui a dare prova di resilienza, la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina ha creato un nuovo scenario, aggravando i preesistenti ostacoli alla crescita che, secondo le previsioni, avrebbero dovuto attenuarsi.
Inoltre il conflitto pone inoltre ulteriori sfide alle economie dell'UE in termini di sicurezza dell'approvvigionamento energetico e dipendenza dai combustibili fossili russi.
Orientamenti sulla politica di bilancio
Le politiche volte a contrastare il caro prezzi dell'energia e sostenere le persone in fuga dall'aggressione militare russa contro l'Ucraina contribuiranno a un orientamento espansivo della politica di bilancio per tutta l'UE nel 2022.
La natura specifica dello shock macroeconomico causato dall'invasione russa dell'Ucraina e le sue conseguenze a lungo termine per le esigenze dell'UE in termini di sicurezza energetica richiederanno una scrupolosa elaborazione della politica di bilancio nel 2023. La politica di bilancio dovrebbe ampliare gli investimenti pubblici a favore delle transizioni verde e digitale e della sicurezza energetica. E la piena e tempestiva attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza è fondamentale per conseguire maggiori livelli di investimento.
Nel 2023 si prevede l'attuazione di una politica di bilancio prudente, che tenga sotto controllo la crescita della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale.
I programmi di bilancio degli Stati membri per il prossimo anno dovrebbero fondarsi quindi su percorsi prudenti di avvicinamento a medio termine che rispecchino le sfide in materia di sostenibilità di bilancio associate agli elevati livelli del rapporto debito/PIL, ulteriormente aumentati a causa della pandemia.
La Commissione aveva individuato squilibri macroeconomici per 12 Stati membri nella relazione 2022 sul meccanismo di allerta. Ad oggi però Irlanda e Croazia non presentano più squilibri. Sette Stati membri (Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia) continuano a presentare squilibri. Altri tre (Cipro, Grecia e Italia) continuano a presentare squilibri eccessivi.
Franco Metta

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