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8 progetti di norma in inchiesta pubblica preliminare
Sono 8 i progetti di norma sottoposti a inchiesta pubblica preliminare per due settimane, dal 22 marzo al 5 aprile. Questi i temi al centro dei lavori delle commissioni tecniche.
Iniziamo con la commissione Ambiente che propone due progetti. Vediamoli qui di seguito. Il primo, UNI1610805, fornisce una guida generale per il campionamento e analisi del toluene diisocianato (TDI) nell'aria nelle atmosfere in ambienti di lavoro. La procedura specificata nel documento è particolarmente adatta per il campionamento e l'analisi a breve (15 min) e a lungo termine (4 h) di vapori di 2,4-TDI e 2,6-TDI. Nasce dall’esigenza di colmare una lacuna normativa e adotta la ISO 14382:2012.
Il secondo, UNI1610804, fornisce una guida per le misurazioni della silice libera cristallina nell'aria utilizzando metodi di analisi a infrarossi e a diffrazione diretta su filtro o indiretta dei raggi X, compresi gli aspetti della qualità delle misurazioni. Lo scopo e campo di applicazione del documento include i polimorfi di silice cristallina come il quarzo e la cristobalite. Sostituisce la UNI ISO 24095:2020.
Passiamo alla commissione Luce e illuminazione che pone l’attenzione sul progetto UNI1610826. Questa specifica tecnica fornisce criteri e algoritmi per la valutazione dell'incremento di soglia fTI o di altri parametri di abbagliamento dovuto a sorgenti, puntiformi o estese, non facenti parte ma limitrofe all'impianto di illuminazione stradale. Attraverso tale documento il progettista di impianti di illuminazione per esterni e i gestori di altre sorgenti luminose, per esempio pannelli pubblicitari, sarà in grado di verificare l'influenza di queste sorgenti di luce sull'abbagliamento degli utenti della strada in termini di sicurezza per la circolazione stradale.
Proseguiamo con la commissione Impianti ed attrezzi sportivi e ricreativi e il progetto UNI1610547. Il documento definisce il metodo di prova per la determinazione del seguente parametro relativo a un manto in erba artificiale: quantità della fibra persa a seguito dell'invecchiamento simulato sulla percentuale di peso complessivo di filato per unità di area. Il metodo si applica a tutti i manti in erba artificiale. Nasce dalla necessità di portare immediato giovamento al mercato in termini di trasparenza nei rapporti tra le parti interessate.
La commissione Tecnologie biomediche e diagnostiche rivolge la sua attenzione al progetto UNI1610830. Il documento fornisce una guida sui processi di sorveglianza successiva all'immissione in commercio destinata all'uso da parte dei fabbricanti di dispositivi medici. Nasce dalla necessità delle attività di audit degli Organismi Notificati. Adotta la ISO/TR 20416:2020.
E ancora, la commissione Acustica e vibrazioni sottopone a inchiesta il progetto UNI1610803. Il documento riassume le grandezze per la determinazione delle posture assunte da individui esposti a vibrazioni trasmesse al corpo intero in postura assisa, ad uso di soggetti con specifiche responsabilità (ad esempio scienziati, ingegneri in ambito di sicurezza). L'intenzione è che i risultati di differenti metodi possano essere facilmente messi a confronto a tali grandezze e che essi possano portare a una terminologia comune tra i professionisti. L'obiettivo del documento è di offrire un insieme di idee per misurare le posture nella pratica. Le posture determinate posso anche essere utilizzate come base per ulteriori ricerche o come mezzi di comparazione tra metodi differenti. Il documento non specifica strategie di campionamento o metodi di valutazione. Sostituisce la UNI ISO/TR 10687:2012.
Procediamo con la commissione Sicurezza e il progetto UNI1610828. Il documento definisce i requisiti relativi all'attività professionale dell'installatore di sistemi di ancoraggio, ossia la figura professionale che effettua il montaggio, lo smontaggio e le ispezioni del sistema di ancoraggio. La proposta normativa permette di definire e qualificare l'attività professionale in oggetto e fornire al legislatore uno strumento utile e complementare tra la normazione tecnica volontaria e il settore cogente.
Concludiamo con la commissione Agroalimentare e il progetto UNI1610827 che specifica i requisiti per il calcolo dell'impronta climatica (carbon footprint) per le regole di categorie di prodotto (CFP-PCR) per i prodotti ittici. Questa metodologia si basa sui requisiti delle norme internazionali per la valutazione del ciclo di vita (LCA) e sull'impronta climatica (carbon footprint) dei prodotti. È applicabile al calcolo e alla comunicazione dell'impronta climatica (carbon footprint) dei prodotti ittici provenienti dalla pesca e/o della coltivazione di ingredienti per mangimi di prodotti ittici dell'acquacoltura destinati al consumo umano, così come dei prodotti della filiera della pesca e dell'acquacoltura. Nasce dall'esigenza di uniformare a livello nazionale i requisiti per il calcolo dell'impronta climatica (carbon footprint) per le regole di categorie di prodotto (CFP-PCR) per i prodotti ittici. Adotta la ISO 22948:2020.

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