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Confcooperative Habitat: riconfermato Alessandro Maggioni alla presidenza
Durante l’assemblea dei soci di Confcooperative Habitat tenutasi il 15 giugno a Roma, Alessandro Maggioni, già presidente del Consorzio Cooperative Lavoratori, è stato confermato alla guida della federazione, che riunisce 1000 cooperative su tutto il territorio nazionale.
Oltre al secondo mandato di Maggioni come presidente di Confcooperative Habitat, Nicoletta Piccirillo, già consigliera di CCL e vicepresidente di SSA, è stata riconfermata alla presidenza di Confcooperative Habitat Lombardia, rappresentando 259 cooperative e 20 soci.
Riforma del catasto, modifiche del Superbonus 110%, riduzione dell’IVA dal 10% al 4% sui contratti di locazione e la no tax area fino a un valore immobiliare di 500 mila euro per famiglia: sono queste le priorità secondo Maggioni.
“La casa è, soprattutto, nelle aree urbane più complesse, il principale fattore di replicazione della disuguaglianza. Perché dietro alla casa e alle trasformazioni urbane c’è una forza occulta che opera senza che molti se ne accorgano. Questa forza è la rendita” ha affermato Maggioni durante la sua relazione.
La riforma del catasto
“Siamo convinti – aggiunge il presidente di Confcooperative Habitat – che la riforma del catasto sia un passo ineludibile per un Paese civile. Rimettere ordine ai valori catastali riportandoli a un’aderenza con la realtà è un passo utile per impostare serie e non punitive politiche redistributive. Una volta portato a termine il riordino catastale si faccia una elementare norma: si stabilisca una zona franca d’imposta – per ogni nucleo famigliare o singola persona – su un valore immobiliare di 500 mila euro, che rispetta la tutela del diritto a non vedere tassato il patrimonio abitativo “di prima casa” per tutti. Sopra a quella cifra si ridetermini una imposizione fiscale proporzionale ed equa, in base al principio che quanta più rendita si accumula, tanto più è giusto che si restituisca proporzionalmente alla collettività”. Sonora bocciatura per il bonus del 110% che per Maggioni va profondamente rivisto.
La questione energetica
“La questione energetica dovrà essere l’elemento attorno a cui fa ruotare il riordino dei bonus edilizi incentivando robustamente fotovoltaico e produzione di energia pulita, in affrancamento dalle fonti fossili, anche incentivando il sostegno alla creazione di comunità energetiche cooperative di impronta condominiale o di isolato urbano. Si moduli l’incentivo – che non dovrebbe mai essere più dell’85% (la compartecipazione economica richiama responsabilità) – in relazione alle categorie del catasto riformato: immobili più vecchi e poveri, avranno una percentuale di incentivo più alti e viceversa. Si stabilizzino gli incentivi così ripensati in un tempo medio lungo, così da finirla con la corsa continua verso l’accaparramento come se non ci fosse un domani, consentendo alle persone e alle imprese di programmare azioni e investimenti con raziocinio”. Un altro tema sul quale Confcooperative richiama l’attenzione è la riduzione dell’IVA al 10% sui canoni di locazione, convenzionata o in qualsiasi modo agevolata.
“L’IVA è un tema che riguarda l’Europa, ma è una scusa che siamo stanchi di sentire: o si lotta per portarla al 4% come tanti altri beni e servizi essenziali – e la casa lo è più di tutti – o la si rende deducibile per gli inquilini o per la cooperativa che la applica, in modo che non sia più un balzello aggiuntivo per le famiglie” conclude Maggioni.
Credit photo: Michela Laudadio

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