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Dopo le osservazioni di Assotermica (leggi qui), anche un'altra associazione aderente ad ANIMA/Confindustria, Italcogen (Associazione costruttori e distributori di impianti di cogenerazione) ha presentato un commento in merito allo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle fonti rinnovabili, approvato in prima lettura dal Consiglio dei ministri il 30 novembre 2010.
“Italcogen – si legge in un comunicato - crede che l’Efficienza Energetica può svilupparsi in un mercato competitivo e libero con regole e leggi, per quanto possibile, semplificate ed applicabili in tempi ragionevoli. Per questo le associazioni confindustriali del settore chiedono alle istituzioni di attivare un confronto diretto, aperto e costruttivo finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi strategici di settore, che rispettosamente chiediamo siano inseriti in specifici provvedimenti/emendamenti”.
Le proposte di Italcogen
Di seguito riportiamo le proposte e le osservazioni avanzate in proposito da Italcogen:
- rimuovere qualsiasi tipo di onere (art. 33 comma 5 L. 99/2009) sull’energia cogenerata ad alto rendimento (CAR) in particolare se utilizzata sullo stesso sito di produzione;
- ridefinire ed allargare gli ambiti di applicabilità dei SEU (Sistema Efficiente di Utenza) in linea con quanto previsto dalla recente Direttiva 2009/72 CE con specifico riferimento ai “Sistemi di distribuzione Chiusi” (art.28 Dir UE 2009/72);
- modulare il sistema degli incentivi alla cogenerazione CAR con una logica che massimizzi il rapporto benefici/investimenti;
- indicazione chiara nel Decreto sul mantenimento dei diritti acquisiti per gli impianti entrati in esercizio prima del 2007, in termini di “entità del sostegno non inferiore all’equivalenza economica che si aveva con il precedente regime alla data di entrata in esercizio dell’impianto”;
- il mantenimento del riferimento del benchmark europeo nei termini di riconoscimento dei regimi di sostegno al miglioramento dell’efficienza energetica negli usi finali per evitare una distorsione del mercato, soprattutto per il settore industriale dove verrà applicato;
- mantenimento dei diritti acquisiti agli impianti entrati in esercizio dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 20/2007 che rispettino i criteri dell’IRE e non del PES;
- mantenere l’attuale meccanismo dei TEE “titoli di efficienza energetica” per gli usi finali eliminando distorsioni quali l’esenzione degli obblighi in capo ai distributori elettrici se coinvolti in progetti di “smart grid”, dato che i benefici nell’uso finale non sono stati ancora dimostrati;
- la cumulabilità degli incentivi finora riconosciuti a esclusione del riconoscimento dei Certificati Verdi va mantenuta come peraltro la disciplina dei TEE consente;
- inserire nel decreto le tecnologie utili al recupero termico destinato a fini energetici;
- secondo Italcogen la micro cogenerazione è la più penalizzata dato che non si capisce come funziona il meccanismo della certificazione di prodotto, da chi deve essere emessa, con quali valori di riferimento e come il calcolo delle ore di funzionamento permetta di legare la produzione di calore da cogenerazione. Questo rende impraticabile l’incentivazione alla micro cogenerazione.

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