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ACEPER, l’Associazione Consumatori e Produttori Energie Rinnovabili, ha deciso di inviare una lettera al Presidente del Consiglio Draghi per aprire un dialogo sul tema dell’impoverimento del capitale umano in Italia, un paese in cui crescita demografica stagnante, analfabetismo funzionale e fuga dei cervelli sono problemi tristemente noti.
Di seguito riportiamo il testo della lettera inviata al Presidente del Consiglio:
Economia Demografica – Economia Dell’Istruzione – Prof. Mario Draghi bisogna istruire meglio la popolazione? Oppure rivedere completamente il metodo d’insegnamento?
Egregio Presidente Draghi,
Secondo uno studio recente pubblicato su Frontiers in Psychology, solo in Europa l’analfabetismo funzionale ammonterebbe a circa 80 milioni di individui, di cui il 47 % in Italia. Questo si traduce in una verità preoccupante, e cioè che un italiano su sei non comprende appieno il significato di ciò che legge.
Una percentuale così elevata è sicuramente frutto anche dell’era dei social, che ha portato i giovani ad una scrittura veloce, mettendoli in difficoltà di fronte a testi complessi e ricchi di concetti.
L’acquisizione di un avanzato livello di conoscenze è essenziale per innovare e per adattarsi alle nuove tecnologie. Già negli Anni sessanta lo statunitense Edmund Phelps (premio Nobel per l’Economia) esprimeva questo pensiero. La medesima idea viene ripresa da Lei, Signor Presidente, in un testo pubblicato per l’Università degli Studi “La Sapienza”.
Lei stesso, diversi anni fa, rilasciò la seguente dichiarazione:
Una crescita stentata alla lunga spegne il talento innovativo di un'economia; deprime le aspirazioni dei giovani; prelude al regresso; preoccupa particolarmente in un Paese come il nostro, su cui pesano un'evoluzione demografica sfavorevole e un alto debito pubblico.
Siamo stati forse fermi per troppo tempo? Motivo per cui negli ultimi 10 anni più di 250 mila giovani italiani hanno deciso di lasciare il nostro paese ed emigrare verso altre nazioni?
Questa perdita di capitale umano, la cosiddetta fuga di cervelli, oltre a decelerare il progresso culturale del nostro Paese, costa oggi all’Italia circa 16 miliardi di euro. In aggiunta a ciò, in termini di nascite, il 2020 ha toccato il punto più basso in assoluto nella storia: -4,5% rispetto al 2019. La disoccupazione giovanile ha una media del 35 % (quella europea è del 20 %). Stiamo forse toccando livelli di povertà mai visti prima?
Lei stesso si dimostra preoccupato dell’età demografica della nostra nazione: dal 1961 ad oggi, infatti, il tasso di fecondità è sceso da 2,4 a 1,5. Se la capacità di un Paese di creare ricchezza dipende anche dal suo andamento demografico, come possiamo sperare di osservare una crescita nei prossimi anni?
Qualora il gap della natalità in qualche modo, vuoi per ragioni di immigrazione, vuoi per ragioni di nuove prospettive per i giovani, venisse colmato, con una percentuale di analfabetismo funzionale così elevata, come possiamo pensare di muoverci verso un futuro innovativo?
Nel 2021 A.C.E.P.E.R. vorrebbe dare il suo contributo trovando con l’aiuto del nuovo Governo un ponte di coordinamento tra politiche per la valorizzazione delle risorse umane e lo sviluppo dell’economia locale.
Crediamo che il parallelismo tra i fabbisogni delle imprese e quelle dei lavoratori debba essere fatto attraverso la cultura, che andrebbe alimentata attraverso letture, ma anche con l’ausilio di esperienze, come visite guidate e partecipazione a convegni, congressi e dibattiti.
La crescita culturale non può prescindere da confronto e dialogo costanti.
L'apprendimento è un cambiamento relativamente permanente che deriva da una nuova esperienza o dalla pratica di nuovi comportamenti: cambiando i comportamenti si cambiano le abitudini.
A.C.E.P.E.R. opera in un settore ricco di innovazione qual è appunto quello delle energie rinnovabili, che potrebbe creare tanti posti di lavoro e molteplici nuove prospettive per i giovani: una grande scommessa per il nuovo Governo!
La proposta che la nostra Associazione lancia al nuovo Governo è quella di poter ricucire già nel 2021, il legame tra il territorio e le istituzioni, creando un punto di dialogo e di confronto, partendo dal presupposto che “la mappa non è il territorio”.
Whatever it takes ...

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