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Illustrissimi Presidenti,
La Federazione Nazionale ASSO INGEGNERI E ARCHITETTI, che rappresenta a livello nazionale gli Ingegneri e gli Architetti Liberi Professionisti, ha appreso, sollecitata da molti colleghi, che dal 1° gennaio 2021 sono entrate in vigore le novità in materia di riscatti e ricongiunzioni e le modifiche al “REGOLAMENTO GENERALE PREVIDENZA” (RGP), recentemente approvate dai ministeri e deliberate dal Comitato Nazionale dei Delegati nelle riunioni di giugno 2019 e luglio 2020.
Tra le misure principali adottate emerge, tra gli altri, il punto su Contribuzione minima dei pensionati iscritti (art. 4, comma 3 e 5, comma 3), dove viene introdotto l’obbligo di versamento della contribuzione minima soggettiva e integrativa in misura del 100% anche per i pensionati iscritti (fino a ieri ridotta del 50%). La contribuzione ridotta al 50% resta confermata solo per gli iscritti titolari di pensione di invalidità Inarcassa e per gli iscritti titolari dell’assegno per figli con disabilità grave.
Da tale modifica dell’articolo di RGP scaturisce che da quest’anno si avranno conseguenze economiche rilevanti su quella fascia di pensionati che, dovendo comunque continuare l’attività professionale pur con redditi bassi, certamente inferiori al “range” del reddito minimo individuato annualmente da Inarcassa, sono costretti, in virtù dell’iscrizione obbligatoria, a versare la quota completa dei contributi minimi.
Tali contributi minimi, infatti, possono risultare anche molto superiori all’effettivo reddito dichiarato nell’arco dell’anno, con evidente svantaggio economico, che, oltretutto in questo periodo storico, diprofonda crisi economica e pandemia, non corrisponde all’attenzione dichiarata a parole nei confronti dei liberi professionisti.
ASSO INGEGNERI ARCHITETTI rileva altresì disparità di trattamento nell’esclusione dei pensionati dalla Deroga al contributo soggettivo minimo (art. 4, comma 3bis).
Il Report sulle Libere Professioni, presentato ufficialmente da Confprofessioni in questi giorni, a cui si rimanda per molte interessanti analisi, ha ancora una volta evidenziato come l’impatto del Covid sia stato pesantissimo per il lavoro indipendente: nei primi sei mesi del 2020 il comparto ha perso circa 170 mila lavoratori di cui 30 mila sono liberi professionisti.
Se a tale situazione sommiamo la crisi in cui versava dal 2008 la nostra categoria tecnica che ha prodotto una riduzione sostanziale del fatturato annuo, portando tanti colleghi, di ogni fascia di età, alla soglia della povertà si comprende come sia necessario sostenere ed aiutare la nostra categoria mai come ora.
Se si pensa che il comparto dell’area tecnica è quello che è aumentato meno fra il 2011-2019 assestandosi sull’1,5% a fronte di aumenti di tutti i settori che sono almeno a due cifre, è indispensabile operare per rendere, in ambito di assistenza e previdenza, tale impatto il più morbido possibile, sostenendo i colleghi che vogliono e devono continuare a lavorare.
ASSO INGEGNERI ARCHITETTI ritiene che sui temi indicati si debba intervenire e trovare una soluzione che elimini o almeno attenui le disparità di trattamento e le difficoltà che queste producono su una larga fascia di colleghi liberi professionisti.
Certi che ciò sia anche nell’interesse di Inarcassa, ASSO INGEGNERI ARCHITETTI è pronta a collaborare con il Presidente di Inarcassa e con il suo Consiglio di Amministrazione per proporre soluzioni alternative dando esempio di responsabilità e partecipazione alle difficoltà della categoria.
Auspicando la piena condivisione di quanto espresso e di un favorevole riscontro, siamo a disposizione per essere immediatamente operativi.
Con i più distinti saluti, cordialmente.
Per il Coordinamento Nazionale, il Presidente di ASSO INGEGNERI E ARCHITETTI
Ing. Maria PUNGETTI

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