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“I risultati del 2019 confermano il ruolo svolto dal Gruppo Cassa Depositi e Prestiti a sostegno dell’economia italiana, nonostante un contesto macroeconomico che ha risentito della limitata crescita economica a livello mondiale e che si è ulteriormente aggravata nel 2020 a causa della diffusione della pandemia da COVID-19”.
E’ quanto si legge nella Relazione della Sezione controllo enti della Corte dei conti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Cassa depositi e prestiti S.p.A. per l’esercizio 2019.
L’utile netto consolidato si è attestato a 3,4 miliardi di euro, con una riduzione del 21% rispetto al 2018 (4,3 miliardi di euro), mentre si registra un andamento positivo per il totale dell’attivo, pari a 448,7 miliardi di euro, in crescita del 5,6% rispetto all’esercizio precedente. Rimane sostanzialmente invariata la solidità patrimoniale che passa da 36,7 miliardi di euro nel 2018, a 36,1 miliardi di euro nel 2019 (-1,7%).
Positivi i risultati della Capogruppo che nel 2019 ha conseguito un utile netto pari a 2,736 miliardi di euro (+8% rispetto al 2018) e un incremento del patrimonio netto che è passato da 24,8 miliardi di euro nel 2018 a 25 miliardi di euro (+0,6%).
In linea con la propria mission, anche nel 2019 il Gruppo ha svolto una complessa attività diretta a favorire lo sviluppo del tessuto produttivo del Paese promuovendo una diversificata serie di progetti ritenuti strategici sia nell’ambito sociale che ambientale. Sono state attivate risorse per 34,6 miliardi di euro, per promuovere lo sviluppo sostenibile secondo gli obiettivi fissati nel Piano Industriale 2019-2021.
Tali risorse sono state destinate per il 72% alle imprese (circa 25 miliardi di euro) e per il 27% al settore infrastrutture, Pubblica amministrazione e territorio (9,3 miliardi di euro).
Appare opportuno l’invito alla prudenza nella gestione dei titoli rispetto alle politiche di investimento, attuando principi di ottimizzazione della combinazione redditività-rischio, tenendo anche conto del rilevante assorbimento della liquidità derivato dalle attività finanziarie.

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