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È stato appena pubblicato il volume Rapporto Concretezza 2019, atto finale della terza edizione della kermesse Concretezza, tenutasi al Castello di Rivalta, a Piacenza, il 26 e 27 settembre 2019. Si tratta di un “corpus” di linee guida mirate a riscrivere il “futuro del costruire”, come afferma Silvio Cocco, presidente della Fondazione dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo e ideatore dell’iniziativa
Per una volta, le conclusioni non sono state la strada obbligata – spiega Cocco – bensì il traguardo di un percorso propositivo e collettivo, animato da spirito costruttivo e da un sincero anelito alla concretezza. Dibattere, analizzare, criticare, nel senso nobile del termine, per proporre e poi per fare, ovvero costruire. Sempre meglio. Sotto il segno dell’assoluta qualità.Formazione e ricerca, filiera produttiva e lavoro, sviluppo e innovazione sono stati i temi al centro dei tavoli e dei workshop di Concretezza, ai quali hanno partecipato rappresentanti di tutta la filiera delle opere pubbliche, dagli esperti che scrivono le norme e i capitolati, ai professionisti che redigono i progetti e a coloro che eseguono le opere.
Un momento di Concretezza 2019
La summa di questo dibattito costruttivo vuole essere un vero e proprio decalogo da cui partire per una rigenerazione dell’intero sistema: formare la figura del “tecnologo del calcestruzzo” e del “manager delle costruzioni”; creare un nuovo patto tra scuola e impresa; definire le nuove professioni qualificanti, come il progettista-ricercatore, e ridefinire il ruolo del direttore dei lavori. Queste, in sintesi, le priorità indicate dal documento, che sarà sarà condiviso con le più importanti istituzioni governative e con le associazioni rappresentative delle categorie coinvolte.
Inoltre, secondo le linee guida, occorre rendere le norme e i capitolati più funzionali ed efficaci, agendo sul piano della piena responsabilità e della sinergia, restituendo equilibrio al lavoro di impresa e premiando qualità, trasparenza e serietà.
Il decalogo punta l’attenzione anche sulla questione della manutenzione del patrimonio edilizio e infrastrutturale, sulla necessità di certificare tutti i passaggi in filiera e sull’innovazione tecnologica mirata a “produrre e attestare qualità”.
Un esempio? Il nuovo ponte sul Polcevera, emblema “del buon costruire”, afferma Cocco, “che si concretizza in una manciata di regole chiare e precise: un capitolato molto ben fatto con tutte le specifiche e le giuste indicazioni di costruzione e realizzazione, nessuna variante in corso d’opera, una struttura mista con piloni da 40 metri in calcestruzzo e impalcato realizzati in acciaio. È il risultato di un ottimo lavoro di squadra eseguito in tempi record.”
Il calcestruzzo ‘questo sconosciuto’ – conclude Silvio Cocco – deve diventare un mondo cristallino, perché stiamo parlando del materiale più utilizzato al mondo dopo l’acqua. Lo si può fare immettendo nel sistema robuste dosi di cultura specifica, aggiornamento, competenza, serietà e rigore. Con Concretezza abbiamo voluto soprattutto costruire un grande ponte di soluzioni tecniche di alto profilo. Il nostro non è un club chiuso bensì un mondo aperto a tutti coloro che hanno a cuore la qualità dei materiali e del costruire nella sua globalità.
Il Rapporto Concretezza 2019 è disponibile e consultabile a questo link.
In allegato una sintesi in pdf.

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