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Con l’inizio della “Fase 2” e l’entrata in vigore del Dpcm 26 aprile (qui le FAQ del Governo) cambiano alcune regole per gli spostamenti privati e, soprattutto, riaprono le attività produttive manifatturiere e il commercio all’ingrosso, vincolate al rispetto delle misure di sicurezza previste dal nuovo Protocollo siglato il 24 aprile con la parti sociali. Per gli installatori e i manutentori di impianti non cambia sostanzialmente nulla, come chiarisce CNA Installazione Impianti in una nota pubblicata online.
La “sospensione” delle trasferte, presente nei Protocolli del 14 marzo 2020 e del 24 aprile 2020, non va infatti intesa come perentoria, ma confinata alle attività che non incidono in modo decisivo sulla funzionalità aziendale. Cose naturalmente diverse e direttamente legate allo sviluppo dell’azienda sono per una impresa impiantistica l’installazione e la manutenzione di impianti, svolte anche al di fuori dal proprio stretto ambito territoriale.
Entrambi i Protocolli – commenta Carmine Battipaglia, Presidente CNA Installazione Impianti – vanno nella direzione di garantire la continuità delle attività aziendali in sicurezza, in una logica di riduzione degli spostamenti del personale non veramente necessari e non fondamentali per il core business dell’impresa. Va inoltre ricordato che sin dai primi decreti governativi per le imprese impiantistiche Codice ATECO 43.2 ndr), e quindi per tutte quelle definite dal DM 37/08, era stato espressamente autorizzato il proseguimento dell’attività nel rispetto delle misure di sicurezza.
Ne consegue, secondo CNA, che le attività relative all’installazione, alla manutenzione e alla riparazione degli impianti, effettuate anche in trasferta, devono proseguire come in precedenza, nel rispetto, così come già disposto sin dal Dpcm 11 marzo, di tutte le misure di sicurezza previste.

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