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Nella Gazzetta ufficiale n. 79 di ieri è stato pubblicato il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 recante “Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19”, approvato dal Consiglio dei ministri n. 38 del 24 marzo.
Questo DL entra in vigore oggi 26 marzo e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il Decreto - ha ricordato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte - riordina la disciplina dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale. Abbiamo adottato sin dall'inizio un decreto legge che poi ha dato la possibilità, con successivi DPCM, di introdurre misure specifiche tenendo conto dell'andamento epidemiologico; il DPCM è uno strumento flessibile che ci ha consentito di dosare le misure di contenimento e di mitigazione del rischio in funzione della diffusione del contagio. Il Decreto legge sistema in un unico provvedimento le norme sin qui adottate.
Il Decreto disciplina le procedure per l’adozione di tali misure, prevedendo che siano introdotte con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute o dei presidenti delle regioni interessate, nel caso in cui riguardino una o alcune specifiche regioni, ovvero del Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel caso in cui riguardino l’intero territorio nazionale.
È previsto che, nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro della salute possa introdurre le misure di contenimento con proprie ordinanze.
Disciplina dei rapporti fra l'attività del Governo e il Parlamento
Il Decreto legge regolamenta più puntualmente e con maggior trasparenza i rapporti fra questa attività del Governo e il Parlamento. Ogni iniziativa governativa verrà trasmessa ai Presidenti delle Camere e il Presidente del Consiglio, o un Ministro delegato, andrà a riferire periodicamente al Parlamento sulle misure adottate.
I rapporti fra il Governo e le Regioni
Il Decreto chiarisce che i Presidenti delle Regioni possono adottare, nell'ambito esclusivo delle proprie competenze, ulteriori misure restrittive. Rimane al Governo la funzione di coordinamento e di omogeneità sul territorio nazionale.
Previste sanzioni dai 400 ai 3000 euro
A livello sanzionatorio il Decreto ha previsto una multa che va dai 400 ai 3000 euro per chi trasgredisce le misure restrittive adottate. Nei casi di mancato rispetto delle misure previste per pubblici esercizi o attività produttive o commerciali, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
Smentita la proroga dell'emergenza al 31 luglio
Giuseppe Conte ha anche smentito l'ipotesi della proroga con questo Decreto legge dell'emergenza fino al 31 luglio 2020. Conte ha ricordato che "a fine gennaio era stato deliberato lo stato di emergenza nazionale per uno spazio di 6 mesi, ma ciò non significa che le misure restrittive, che in questo momento sono in vigore, saranno prorogate fino al 31 luglio."
"Sono fiducioso - ha dichiarato Giuseppe Conte - che ben prima di quella scadenza ipotizzata all'inizio si possa ritornare alle nostre abitudini di vita, anzi ad un migliore stile di vita."
In allegato il decreto-legge
Leggi anche: “Coronavirus, nel nuovo decreto-legge misure più severe. Smentita la proroga dell'emergenza al 31 luglio”

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