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In seguito alla nota inviata dal CNI con la quale si chiedeva l’adozione di misure urgenti a tutela di ingegneri e architetti iscritti, Inarcassa ha assunto una serie di iniziative. Il Consiglio nazionale degli Ingegneri ritiene utili le decisioni prese, ma propone ulteriori passi in avanti.
Allo stato attuale della crisi generata dalla diffusione del Covid-19 e del conseguente forte impatto sull’attività professionale, il CNI evidenzia come sia necessaria una stretta interlocuzione al fine di individuare ulteriori efficaci forme di tutela. In questi giorni il Consiglio Nazionale ha aperto un canale di comunicazione costante con gli Ordini territoriali e con gli iscritti: siamo di fronte ad una grave emergenza personale e professionale che rischia di distruggere quel che resta del pur forte tessuto professionale degli ingegneri italiani.
Per questo motivo, il CNI chiede ad Inarcassa l’avvio di un confronto con i Consigli Nazionali di ingegneri e architetti, per lavorare assieme, oltre che su proposte di tipo previdenziale ed assistenziale, all’individuazione ed approvazione di misure più generali di sostegno e alla programmazione di quelle atte ad agevolare la piena ripresa dell’economia. Il quadro dei provvedimenti presi dal Governo è in continuo divenire ed è essenziale che le strutture che rappresentano ingegneri ed architetti, sia pure nel rispetto delle singole competenze, agiscano in modo unitario.
In questi giorni si è potuto constatare che è indispensabile tenere alta l’attenzione anche solo per far applicare anche ai liberi professionisti le misure concesse ad altri lavoratori, anche autonomi. In questo quadro, iniziative singole e posizioni non coordinate rappresenterebbero un inutile dispendio di energie a detrimento dei professionisti. Una stretta collaborazione, invece, sarebbe da stimolo per una più ampia sinergia che coinvolga altre organizzazioni ordinistiche e previdenziali.
Leggi anche: “Coronavirus, ecco le prime misure urgenti di Inarcassa per gli associati”

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