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Il governo sta lavorando per la sospensione dei pagamenti in tutta Italia così da offrire sostegno alle imprese in questa fase di emergenza. E’ quanto ha indicato il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli. Uno dei “quattro canali” su cui si sta indirizzando il governo per aiutare famiglie e imprese “è quello della liquidità, che va garantita, e questo lo si fa con la sospensione dei pagamenti, di mutui, bollette, tributi. Dobbiamo ragionare su tutto territorio nazionale” ha osservato Patuanelli parlando anche di accesso al credito. “Ne stiamo discutendo insieme a Cdp, Bankitalia ed Abi”.
Il ministro ha quindi sintetizzato gli altri filoni sui quali il governo sta lavorando: uno riguarda le “misure straordinarie” per il sistema sanitario, l’altro “il potenziamento di strumenti come la cassa integrazione allargandola a tutte le categorie in modo che nessuno possa perdere il posto di lavoro o restare senza stipendio” e le misure per le famiglie, dando anche un “sostegno a chi deve pagare baby sitter”, vista la chiusura delle scuole.
Per fronteggiare l’emergenza l’esecutivo sta definendo un pacchetto di interventi da circa 10 miliardi di euro. “Probabilmente – ha aggiunto – chiederemo un deficit leggermente più alto per avere più possibilità di interventi. Non è detto che utilizziamo tutto nel primo decreto. Il limite di 7,5 miliardi è un limite che superiamo”.
Patuanelli infine ha parlato anche di Europa. “Certi paradigmi europei dovranno per forza saltare, stanno già saltando”, ha rilevato il ministro dello sviluppo economico, precisando che dovranno essere messi in discussione alcuni pilastri come il Patto stabilità ed il fiscal compact: “Me lo aspetto, lo chiederemo. Il dibattito mi sembra stia andando in quella direzione”, ha affermato, parlando di “un elemento necessario per non far morire le persone di fame. Ci troveremo di fronte ad economie fortemente incise da quello che sta succedendo. Non credo si potrà discutere sul se, ma sul come” farlo. (fonte: CNA)
UE: “SPESE CONTRO IL COVID-19 ESCLUSE DAL DEFICIT STRUTTURALE”. Il Vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, e il Commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, hanno risposto alla lettera inviata a Bruxelles il 5 marzo scorso dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, per illustrare alla Commissione Europea la decisione di proporre al Parlamento italiano una Relazione per ottenere l’autorizzazione allo scostamento dal deficit programmatico previsto nella Nadef 2019 alla luce dell’emergenza Covid-19.
Nella loro replica, il Vice presidente Dombrovskis e il Commissario Gentiloni, sottolineano che la Commissione Europea “loda gli sforzi del governo e del popolo italiano, che stanno contribuendo in modo considerevole a contenere la diffusione del Covid-19 nell’Unione Europea” e specificano che “le spese una tantum sostenute per far fronte alla diffusione dell’epidemia, sono escluse per definizione dal calcolo del bilancio strutturale e non vengono prese in considerazione nella valutazione dell’adeguatezza dello sforzo di bilancio previsto in base alle regole attuali”. Quindi, nel valutare il Programma di Stabilità per il 2020 la Commissione terrà conto della necessità di adottare misure urgenti per salvaguardare la salute e il benessere dei cittadini e mitigare gli effetti negativi del Coronavirus sull’economia, che vanno considerate compatibili con le regole europee.

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