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Powerbarn, l'ex area industriale diventa un polo per la produzione di bioenergia
Produrre energia elettrica da fonti rinnovabili sfruttando le risorse energetiche del territorio nel quale si immerge. Siamo a Russi, nel cuore della Romagna, dove è stata realizzata una centrale di produzione di bioenergia, progettata da Giovanni Vaccarini Architetti e frutto della riconversione di uno stabilimento di Eridania, storica azienda produttiva di zucchero.
Riconversione di un'ex area industriale
L'ex area industriale, che ha visto il mantenimento soltanto delle aree dedicate al magazzino e all'inscatolamento, è stata totalmente rigenerata. Circa 280mila mq sono stati bonificati e restituiti ai cittadini, che hanno libero accesso alle aree di campagna, caratterizzate da dune e corridoi naturalistici percorribili a piedi o in bicicletta. Mentre all'interno dei restanti 167mila metri quadrati, che sono stati riqualificati, è stato inserito l'impianto, denominato Powerban.
Foto: Massimo Crivellari
Strutture in acciaio triangolari e una pelle in frammenti lignei
La struttura è stata progettata con l'obiettivo di integrarsi perfettamente all'interno del paesaggio in cui si inserisce. E' costituita da due corpi di fabbrica: il grande edificio della caldaia lungo circa cento metri per trenta di altezza e l’adiacente camino che svetta per 50 metri.
Entrambi sono realizzati con strutture d’acciaio triangolari e dalle dimensioni diverse, che creano un gioco di luci e ombre che ne mimetizzano la massa dandone una percezione alterata.
Foto: Massimo Crivellari
Anche l’involucro compositivo, costituito da una pelle mimetica scomposta in frammenti lignei, gioca in contrapposizione con la dolcezza del paesaggio a dune e al tempo stesso in fusione con l'elemento vegetale.
Energia pulita per soddisfare il fabbisogno di 84mila famiglie
Powerban, che comprende, oltre all'impianto principale alimentato grazie al cippato di legna e i residui della pulizia degli argini e della potatura, anche un piccolo campo fotovoltaico e un impianto a biogas alimentato da liquami zootecnici, dovrebbe produrre annualmente 222 GWh di energia pulita. Un quantitativo sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 84mila famiglie.
Foto: Massimo Crivellari

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