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“Accogliamo con favore la notizia data dal Vice Ministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, dell’imminente pubblicazione del decreto che dà attuazione al Fondo Salva opere per pagare le imprese creditrici dei grandi gruppi in crisi, ma le risorse previste sono una goccia nello stagno”.
Lo afferma il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia.
“Apprezziamo lo sforzo del Governo nel dare finalmente attuazione a una norma che come Ance ci siamo battuti per far approvare nel Decreto crescita della scorsa primavera, ma la provvista di tale fondo che, per il 2019 e il 2020 è stata fissata, rispettivamente a 12 mln€ e a 33,5 mln€, appare assolutamente inadeguata a soddisfare, in tempi brevi, un fabbisogno che, attualmente, ammonta a centinaia di milioni di euro”, spiega il Presidente dell’Ance.
Per questa ragione l’Associazione dei costruttori aveva chiesto al Governo di inserire una norma all’interno della Legge di Bilancio che prevedesse la possibilità per la Cassa depositi e prestiti di anticipare le risorse finanziare necessarie per dare immediato ristoro a imprese che rischiano di fallire, lasciando a casa migliaia di lavoratori. Risorse che peraltro rientrerebbero alla Cassa annualmente attraverso il contributo dello 0,5% del valore dei ribassi offerti nelle gare di appalti pubblici, che alimenta il Fondo.
“Auspichiamo che nell’ultima stesura della Legge di bilancio possa trovare accoglimento questa proposta di buon senso che consentirebbe di sanare un’ingiustizia che riguarda numerose imprese del sistema e di non bloccare importanti lavori che sono appesi al destino di queste imprese”, conclude Buia.

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