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Giovedì 5 dicembre la Rete Professioni Tecniche è stata audita dalla Commissione presso il MIT, che ha il compito di redigere il nuovo regolamento di esecuzione, attuazione e integrazione del D.Lgs.50/2016 e successive modifiche, relativamente agli appalti e servizi pubblici.
Sul piano generale la RPT ha rilevato come il testo in esame sia riferito ad un codice contenente numerose deroghe temporanee. Da qui la necessità di distinguere regole stabili e regole transitorie, evitando incertezze interpretative che provocherebbero notevoli rallentamenti delle procedure in materia di lavori pubblici.
Inoltre, ha sottolineato la necessità di scongiurare il rischio dell’introduzione surrettizia, sulla base di norme transitorie, di regole in deroga ai principi generali fondamentali, come ad esempio la centralità del progetto. A questo proposito, tra le numerose modifiche al testo presentate, spicca quella sull’annosa questione dell’appalto integrato. La sua riproposizione - ha sottolineato la RPT - rappresenterebbe un passo indietro rispetto al principio della centralità del progetto, punto di riferimento fondamentale per la corretta gestione dei processi di trasformazione del territorio. L’appalto integrato alimenta un numero sempre più alto di casi in cui si registra la mancata coerenza tra livelli successivi di progettazione. Inoltre, genera numerose varianti d’opera, opere incompiute e contenziosi.
Infine, essendo stato introdotto dalla legge 172/2017 il principio dell’equo compenso per i liberi professionisti, la RPT ritiene che il regolamento debba stabilire procedure di affidamento che evitino eccessivi ribassi.
La RPT ha concluso l’intervento sottolineando come il testo necessiti di un’attenta revisione che metta fine alle numerose criticità emerse, augurandosi che le proposte dei professionisti tecnici italiani possano essere accolte e mettersi a disposizione per una sua riscrittura, in collaborazione con gli altri soggetti convocati in audizione.

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