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Ingegneri e psicologi hanno dato vita venerdì scorso, a Roma, ad un convegno nell’ambito della campagna EU-OSHA 2018-19 per la salute e la sicurezza in presenza di sostanze pericolose. L’evento è stato organizzato congiuntamente dal Consiglio Nazionale Ingegneri e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) che hanno aderito autonomamente alla campagna in qualità di partner nazionali. In questa occasione hanno deliberato di stipulare un protocollo d’intesa che è stato sottoscritto nella cornice del convegno.
E l’inizio di un percorso di collaborazione tra due professioni importanti e tra loro molto differenti come impostazione – ha detto Armando Zambrano, Presidente CNI -. Entrambe interpretano i bisogni dei committenti e delle persone creando le condizioni per migliorare la vivibilità. La collaborazione è già iniziata con i corsi di formazione come è avvenuto in occasione di eventi tragici come i terremoti. Il CNI sta lavorando per costruire rapporti forti tra le varie professioni perché il Paese ha bisogno di una rete complessiva delle professionalità. La Rete Professioni Tecniche è forte ma grazie a questi protocolli potrà incidere ancora di più su temi via via più importanti per la società. Anche le casse dovrebbero lavorare in questo senso permettendo questa unione.
Le professioni – ha commentato Fulvio Giardina, Presidente CNOP - devono essere al centro. Il protocollo ha una visione a lungo termine per intercettare i bisogni di tutti, ognuno con la propria visione o competenza professionale. E’ importante perché fornisce ai professionisti delle linee guida per affrontare determinate situazioni, anche le più difficili. Riteniamo che lo psicologo debba avere una competenza formale anche in ambito di sicurezza. In questo senso, lavoriamo a nuovi corsi di studio integrati con gli ingegneri.
L’attenzione alla sicurezza e alla salute misura il livello di civiltà del paese – ha detto Gaetano Fede, Consigliere CNI responsabile dell’area sicurezza, nell’illustrare i contenuti del protocollo -. In Italia c’è ancora molto da fare ma come CNI si è già fatto molto per andare in questa direzione. Occorre aprirsi non solo all’area tecnica ma a tutti gli altri stakeholder.
Il protocollo è finalizzato alla collaborazione in vari settori. Tra questi la salute e sicurezza del lavoro costituisce certamente un terreno fecondo. Oltre a sancire un impegno tra i due Ordini, il protocollo rispecchia e mira a stimolare la collaborazione tra ingegneri e psicologi nell’ambito delle proprie attività professionali.
Nello specifico l’accordo si concretizzerà, tra l’altro, nelle seguenti attività:
- Sviluppo di percorsi di aggiornamento professionale.
- Promozione di tavoli di lavoro finalizzati allo studio della normativa e all’elaborazione di progetti ed iniziative comuni.
- Attività di ricerca e divulgazione nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro.
- Organizzazione di convegni e giornate di studio al fine di diffondere la cultura della sicurezza.
- Partecipazione a rispettivi gruppi di lavoro e tavoli tecnici su temi di interesse comune.
Nel corso del convegno sono stati presentati interventi di rilievo realizzati in azienda, sia da ingegneri sia da psicologi, per la gestione dei rischi connessi alla presenza di sostanze pericolose. E’ emerso con chiarezza come ingegneri e psicologi possano offrire sia autonomamente che in modo congiunto contribuire alla tutela della salute e della sicurezza.

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