


-
Bonus Facciate: nuovi chiarimenti dall'Agenzia delle entrate
-
Commissione Centrale Tecnica di UNI: gli esiti della prima r...
-
Sismica, nuovo decreto dirigenziale della R. Calabria
-
Superbonus 110% e difformità urbanistica: presentata interro...
-
Anac: boom di appalti senza gara, +41% in quattro mesi
-
Bonus idrico, i termini per il decreto attuativo sono scadut...
-
Bonus Casa e sistema della cessione del credito/sconto in fa...
-
Difesa dello strumento del concorso di progettazione, gli Ar...
-
Contratti pubblici: nel 2° quadrimestre 2020 il mercato rito...
-
Qualità dell'Abitare, il 16 marzo scade la prima fase per la...
-
La Ragioneria dello Stato boccia il disegno di legge per la ...
-
L'Agenzia delle entrate si affida all'intelligenza artificia...
-
Gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscon...
-
Superbonus 110%, i chiarimenti dell'Agenzia delle entrate a ...
-
Spese di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico su...
-
Covid-19, bando della Regione Marche su ventilazione meccani...
-
Abruzzo: Prezzi Informativi delle Opere Edili aggiornamento ...
-
Il 2020 anno del calo record dei consumi di energia e delle ...
-
Combustioni incontrollate: che ruolo giocano sulla qualità d...
-
Lavoratori edili, l'Ance suggerisce un meccanismo “flessibil...
-
Recovery Plan, Rekeep e Nomisma: necessari 39 miliardi per r...
-
Ricostruzione post-sisma: entro il 2021 624 nuovi cantieri p...
-
Pubblicate due norme UNI EN su porte e cancelli industriali,...
-
Ripresa a febbraio per il mercato pubblico della progettazio...
Aumentano anche nel 2018 le cosiddette “unità collabenti”, vale a dire gli immobili ridotti in ruderi a causa del loro accentuato livello di degrado. Lo segnala Confedilizia, che ha elaborato i dati resi noti dall’Agenzia delle entrate sullo stato del patrimonio immobiliare italiano.
Nel 2018, il numero di questi immobili – inquadrati nella categoria catastale F2 – è cresciuto del 5,3% rispetto al 2017. Ma il dato più eclatante è quello che mette a confronto il periodo pre e post Imu: rispetto al 2011, gli immobili ridotti alla condizione di ruderi sono raddoppiati, passando da 278.121 a 548.148 (+ 97%). Con tutte le immaginabili conseguenze in termini di degrado delle aree su cui insistono.
Si tratta – rileva Confedilizia – di immobili, appartenenti per il 90% a persone fisiche, che raggiungono condizioni di fatiscenza per il semplice trascorrere del tempo o, addirittura, per effetto di atti concreti dei proprietari finalizzati ad evitare almeno il pagamento dell’Imu e della Tasi (ad esempio, attraverso la rimozione del tetto). Va infatti ricordato che sono soggetti alle due imposte patrimoniali persino gli immobili ‘inagibili o inabitabili’, anche se il vicepresidente del Consiglio Salvini – su richiesta di Confedilizia in occasione della riunione con le parti sociali – si è impegnato a eliminare questa iniqua forma di tassazione, così come quella degli immobili sfitti. Misure indispensabili e urgenti oltre a quelle di incentivo alla riqualificazione degli edifici e alla loro immissione sul mercato.
Leggi anche: “Patrimonio immobiliare italiano: online le statistiche catastali 2018”

L'Editore non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori contenuti negli articoli né per i commenti inviati dai lettori.