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Un appello accorato a Governo e Parlamento per tutelare tutte le imprese che, a causa della crisi del settore e dei grandi gruppi, sono in attesa di essere pagate, quello che ieri il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, ha lanciato dalla sede nazionale, nel corso di un incontro con i rappresentanti del territorio.
“Tutte le imprese meritano stessa dignità”, ha commentato Buia, chiedendo al più presto di “approvare e rendere immediatamente operativa la norma contenuta nel dl crescita in corso di conversione in Parlamento che prevede la costituzione di un Fondo salva opere a tutela delle imprese della filiera vittima della crisi dei grandi gruppi”. Norma che, avverte Buia, “senza costi aggiuntivi per le imprese, deve essere in grado di garantire il pagamento dei lavori già realizzati e di proseguire le opere in corso che rischiano altrimenti di rimanere incompiute”. Solo così, aggiunge il Presidente dei costruttori, “si tutelano veramente le imprese e i loro lavoratori, non certo con dibattiti e polemiche sterili”.
Una richiesta questa sulla quale, avverte Buia, “saremo ferrei: non sono ammissibili passi indietro, né soluzioni di compromesso che non garantiscano certezza dei pagamenti e sopravvivenza delle imprese”. Istanze ribadite dai rappresentanti Ance, Corrado Bocci (Umbria e Marche) e Simona Pellegrini (Sardegna), e dai comitati creditori del territorio, Salvo Ferlito e Piero Iacuzzo (Sicilia), che hanno ricordato l’ampiezza del fenomeno da loro registrato, che coinvolge quasi 170 imprese, circa 3600 lavoratori per un valore complessivo di quasi 110 milioni di crediti ancora da pagare.

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