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Sapere che al Nord si produce più paglia di mais rispetto al Sud o che in Calabria c’è molta più potatura di olivo della Puglia è un’informazione utile per chi decide di investire nello sviluppo di filiere energetiche locali.
Finora le informazioni sulle quantità di biomasse producibili in Italia erano frammentarie: una lacuna ora risolta grazie a un progetto realizzato dall’ENEA, sulla base di un accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha richiesto da parte dell’Agenzia un grosso impegno nella raccolta e nell’elaborazione dei dati.
Banca dati online
Si tratta dell’Atlante delle Biomasse, una banca dati online (www.atlantebiomasse.enea.it), che contiene la produzione potenziale di biomasse e biogas e la loro distribuzione sul territorio nazionale. L’Atlante è suddiviso in sette categorie che comprendono le biomasse agricole e forestali, come legname, paglia e gusci di frutta, le colture energetiche e i biogas da allevamento suino e bovino, da scarti di macellazione e da rifiuti urbani.
Utilizzato un software GIS
Oltre a visualizzare i dati sulla produzione di biomasse, l’utente può produrre con pochi click la mappa del territorio d’interesse. Il database infatti utilizza un software GIS, ossia un sistema informativo territoriale, e permette di incrociare i dati sulla produzione con quelli sul territorio. Per utilizzare l’Atlante l’utente non deve installare nessun programma, basta avere un comune software di navigazione in internet.
Telerilevamenti satellitari
I dati sulla disponibilità della biomassa forestale sono stati ricavati da telerilevamenti satellitari, come pure l’uso del suolo e gli elementi cartografici e infrastrutturali. L’Atlante contiene tutti gli elementi della moderna cartografia elettronica, come vie di comunicazione, aree protette, zone urbane, immagini satellitari. I geodatabase delle biomasse sono scaricabili come tabelle Excel, ma anche messi a disposizione in modalità WMS (web map server) per essere utilizzati in formato geografico da utenti professionali.

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