


-
Recovery Plan: superbonus 110% “prorogato” di sei mesi fino ...
-
Bonus idrico: sostituire la cassetta di risciacquo con un mo...
-
Superbonus 110% applicato al riscaldamento a biomassa legnos...
-
TAR: ok all'utilizzo in cementeria di materiali alternativi ...
-
Covid-19, Consulta: la profilassi è di competenza esclusiva ...
-
Consiglio dei ministri: approvato decreto-legge con ulterior...
-
Linee Guida per la sicurezza di viadotti e ponti: l'analisi ...
-
Impianti FER, in Campania nuovo modello per le domande di Au...
-
Lombardia: bando Axel da 20 milioni di euro a enti locali pe...
-
Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico...
-
Efficientamento energetico delle scuole: in arrivo nuovo ban...
-
Rifacimento centrali termiche: call for papers per il prossi...
-
Bandi di progettazione al picco massimo nel 2020, anche graz...
-
Bonus mobili ed elettrodomestici, aggiornata la Guida dell'A...
-
Superbonus 110%: ulteriori quesiti e risposte
-
Governo del territorio, edilizia e sismica: la Consulta bocc...
-
Disegno di legge per la tutela della malattia o dell'infortu...
-
Da ENEA il nuovo contatore intelligente per il monitoraggio ...
-
Partenariato Pubblico Privato: da Anac e Mef lo Schema di co...
-
Confprofessioni su Iscro, il primo ammortizzatore sociale pe...
-
Ingresso consapevole nel mercato libero dell’energia elettri...
-
Friuli Venezia Giulia: nuove disposizioni per gli impianti t...
-
Superbonus 110%, da ANIT la nuova Guida aggiornata al 12 gen...
-
Infissi di ultima generazione: quali scegliere e come accede...
Rete Imprese Italia denuncia ritardi, complicazioni nella gestione, mancata sperimentazione che rischiano di far naufragare gli Indicatori Sintetici di Affidabili fiscale. Ad oggi – sottolinea Rete Imprese Italia – manca ancora il software per l’applicazione degli ISA, indispensabile per la determinazione dei versamenti d’imposta che scadono il prossimo 30 giugno, quindi già ben oltre il rispetto dei 60 giorni che devono essere garantiti da Statuto del Contribuente.
La gestione del programma informatico degli ISA, peraltro, è resa complicata rispetto agli studi di settore in quanto devono essere richieste all’Agenzia delle Entrate, che le deve inviare ai singoli contribuenti o ai loro intermediari, specifiche informazioni da importare nel programma informatico, indispensabili per il calcolo del risultato.
Inoltre è mancata la possibilità di sperimentare su casi concreti l’effetto dei diversi ISA. Tale aspetto carica l’operazione ISA di ulteriori incognite poiché, seppur con tutto il rigore statistico con cui è stata elaborata la metodologia, è del tutto evidente che solo attraverso la concreta applicazione sarà possibile cogliere eventuali criticità.
Il poco tempo per apprendere la nuova logica che sottende agli ISA, non più strumento di accertamento come gli studi di settore ma modalità per attribuire benefici fiscali ai contribuenti più affidabili, rischia di “buttare il bambino con l’acqua sporca”.
Rete Imprese Italia ritiene, che, essendo venuta meno la necessaria sperimentazione, gli ISA, nel primo anno di applicazione, debbano essere oggetto di attento monitoraggio ed analisi per valutare se gli stessi colgono le diverse realtà imprenditoriali e sollecita il Governo ed il Parlamento, in sede di conversione del Decreto crescita, ad approvare una disposizione che consenta, almeno sino al termine di presentazione delle dichiarazioni, la possibilità di effettuare, senza sanzioni, i versamenti integrativi derivanti dagli ISA.

L'Editore non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori contenuti negli articoli né per i commenti inviati dai lettori.