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Entrerà in vigore il prossimo 26 maggio la Legge 3 maggio 2019, n. 37 recante “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2018”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.109 del 11 maggio.
Questa legge, sottolinea Fiper, introduce due importanti novità per il settore delle biomasse.
Esclusi dal regime rifiuti gli sfalci e le potature derivanti dalla manutenzione del verde pubblico dei comuni, utilizzati in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa, anche al di fuori del luogo di produzione ovvero con cessione a terzi, mediante processi o metodi che non danneggiano l'ambiente né mettono in pericolo la salute umana (art.20).
Confermata inoltre l'abrogazione dell’art. 1 (commi 149-150,151) delle disposizioni introdotte dalla legge di stabilità 2016, che estendevano il periodo di incentivazione per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biomasse, biogas e bioliquidi (art.21).
Walter Righini, presidente FIPER, già lo scorso marzo all'indomani dell'approvazione del testo alla Camera, aveva criticato duramente la disposizione osservando che
per il Governo non c’è differenza tra i grandi impianti di sola produzione elettrica che acquisiscono biomassa con le navi e i piccoli impianti co-generativi abbinati a reti di teleriscaldamento a biomassa, che si approvvigionano di biomassa legnosa proveniente dalla manutenzione dei boschi circostanti nelle aree alpine e appenniniche del Bel Paese.
Commenta oggi Righini:
il testo europeo approvato finalmente mette chiarezza sull’impiego delle potature del verde a fini energetici; una proposta portata avanti da FIPER da anni proprio per favorire concretamente un modello di “economia circolare virtuosa.
Continua Righini:
riguardo l’abrogazione della proroga dell’incentivi alla produzione elettrica da biomassa, ribadiamo che venga riconosciuto un supporto minimo agli impianti co-generativi abbinati al teleriscaldamento ai fini del raggiungimento del target previsto dal PNIEC; alla politica decidere in che modo, favorendo modelli di approvvigionamento derivanti dalla gestione dei boschi locali in filiera corta.
Vedi anche: “In G.U. la Legge europea 2018: norma contro i ritardi nei pagamenti con modifica del Codice Appalti”

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