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Riportiamo il comunicato di Fias (Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche), condiviso in pieno da Finco, di cui Fias è federata.
Il 20 marzo 2019, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Sblocca cantieri, “salvo intese”, formula che potrebbe prevedere delle insidiose modifiche in itinere; tuttavia è stata confermata un’importate linea con il mantenimento dei limiti del subappalto e l’abolizione della previsione dell'indicazione della terna dei subappaltatori.
Il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri del 21 marzo scorso rappresenta un passo importate e nella direzione auspicata dalle Imprese qualificate e dotate di reali capacità organizzative.
Ancora una volta i tentativi di liberalizzare totalmente il subappalto, per dare manforte agli intermediari economici, sono stati arginati.
Il testo del decreto legge ha compreso che per dare slancio al settore delle opere pubbliche in Italia, non serve ridurre i controlli, ma solo basandosi su una seria e concreta semplificazione di alcuni procedimenti è possibile ridare vita agli appalti pubblici.
Apprendiamo con estremo sollievo che sul testo del decreto legge Sblocca Cantieri sia stato espunto qualsiasi riferimento all'eliminazione del 30% di tetto al subappalto sull'intero importo dei lavori e sulle stesse lavorazioni specialistiche ad alto contenuto tecnologico (SIOS), così come aver tolto la possibilità, paventata nella bozza di decreto, per le aziende di eseguire, all'interno di un Consorzio, opere superspecialistiche, seppur prive della qualificazione nelle corrispondenti categorie di lavori, ipotesi nefasta che avrebbe di fatto aggirato la normativa oltre i limiti della legalità.
Ad affermarlo è Massimo Poggio, Presidente FIAS, Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche.
La formula salvo intese del decreto legge Sblocca cantieri tuttavia non deve lasciarci indifferenti, perché se è vero che sono stati confermati e rinforzati alcuni principi fondamentali per le imprese strutturate e specializzate, tra cui i limiti al subappalto, il pagamento diretto subappaltatori, prevedendolo per tutte le imprese indipendentemente dalla natura del contratto, nonché l’abolizione della terna dei subappaltatori, dobbiamo mantenere alta la guardia affinché gli emendamenti successivi non sviliscano un impianto normativo che sta andando nella giusta direzione.
Il mondo imprenditoriale rappresentato dalle reali imprese specializzate, auspica pertanto che il legislatore ed i principali soggetti istituzionali possano continuare a indirizzare il modo delle opere pubbliche, in linea con i miglioramenti già presenti nell’attuale decreto Sblocca Cantieri, verso un sistema di sostegno e premialità del tessuto imprenditoriale “sano”, fatto di persone, mezzi, qualificazione e sicurezza sul lavoro.
Per questo riteniamo che la stagione sia matura perché si possa arrivare finalmente ad una normativa che regoli la qualificazione delle imprese con oggettività, senza incorrere nel vetusto tranello della liberalizzazione in nome della trasparenza.
La richiesta di elementi oggettivi propedeutici alla qualificazione (Attrezzature, personale specializzato, etc ) non costituisce una barriera protettiva bensì un elemento di selezione tra l’Impresa ed il semplice intermediario economico (vero cancro del sistema imprenditoriale operante nel settore delle Opere Pubbliche).

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