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Superbonus 110%: le Faq del Governo
“Un decreto-legge che semplifichi e acceleri le procedure per sbloccare i cantieri è opportuno. Come Regioni abbiamo avanzato proposte e altre ne faremo nei prossimi giorni, ma tutto ciò che va in questa direzione rappresenta un fatto positivo”. Lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, al termine del confronto odierno a palazzo Chigi fra il Governo, le Regioni, le Province e i Comuni.
“Abbiamo sottoposto al Governo – ha spiegato Bonaccini - anzitutto tre questioni fondamentali.
La prima riguarda una serie di modifiche al Codice dei contratti pubblici che da tempo stiamo chiedendo per un’accelerazione degli interventi, sia per quelli urgenti di protezione civile, sia per la realizzazione ordinaria delle opere.
La seconda è che sulla scorta del modello del decreto per Genova, siano previste deroghe per le assunzioni nelle strutture regionali dedicate alla realizzazione degli interventi per accelerare l’utilizzo di tutte le risorse previste.
Abbiamo poi sottolineato, come terza questione, l’esigenza di dare attuazione all’Accordo del 1° dicembre 2018 in materia sanitaria che prevede un programma pluriennale di investimenti per le ristrutturazioni edilizie e l’ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie di 28 miliardi di euro per il periodo 2021-2033. Occorre sbloccare rapidamente la delibera di riparto al Cipe.
Infine abbiamo anche rappresentato al Governo – ha aggiunto Bonaccini - il fatto che non si comprende come mai determinate opere, che hanno già progetti definitivi o esecutivi approvati e finanziamenti certi stanziati, da tanti mesi siano bloccate e non ancora partite. Mi auguro che i confronti bilaterali fra ogni singola Regione e il Governo - che abbiamo chiesto e ottenuto nel corso del confronto odierno - sgomberino il tavolo da inadempimenti e resistenze, talvolta anche politiche. Se in questo Paese non ripartono i cantieri e non vengono realizzate le opere infrastrutturali necessarie c’è il rischio che nei mesi la recessione tecnica diventi una recessione di fatto. Uno scenario – ha concluso il Presidente della Conferenza delle Regioni - che il Paese non si può permettere”.
LE PROPOSTE DEI COMUNI. “Che il tempo medio di realizzazione per opere pubbliche sotto i cinquecentomila euro sia di quattro anni e sopra i 50 milioni di quindici anni, è evidentemente un problema. I Comuni chiedono di poter procedere più speditamente ma per farlo servono interventi normativi determinati. Noi li suggeriamo da tempo, anche in collaborazione con l’associazione dei costruttori. Oggi abbiamo condiviso questa posizione con il governo che è in procinto di emanare il decreto sblocca cantieri. E riteniamo che diverse nostre proposte saranno accolte a breve”. Lo dice il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e con il vicepremier e ministro allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e con il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, a Palazzo Chigi.
Decaro sintetizza gli interventi richiesti dai sindaci. “Abbiamo chiesto norme di semplificazione soprattutto per i piccoli Comuni. Abbiamo chiesto di valorizzare le stazioni uniche appaltanti e gli strumenti di aggregazione tra Comuni. Di semplificare le progettazioni perché non sia necessario arrivare a progetti esecutivi per le manutenzioni ordinarie. Infine abbiamo chiesto di reintrodurre l’appalto integrato, soluzione importante per i Comuni che hanno scarse risorse umane ed economiche per la progettazione esecutiva. Un altro tema che poniamo da tempo all’attenzione del governo è quello della riduzione del contenzioso: anche i ricorsi, infatti, fanno scattare la sospensione dei lavori in autotutela e di conseguenza comportano slittamenti significativi dei tempi dei lavori pubblici”.
Alla riunione con il governo, ha partecipato anche il sindaco di Cosenza e delegato per i Lavori pubblici, Mario Occhiuto “Le risorse assegnate a i Comuni riguardano opere necessarie per il paese, opere di rigenerazione urbana. E’ necessario che i Comuni abbiano riferimenti certi sulle risorse disponibili per programmare le proprie attività sul territorio. Abbiamo chiesto a Conte di rendere disponibili ulteriori risorse da destinare alle aree più degradate, a quei Comuni che hanno presentato migliaia di progetti che non sono stati finanziati. Progetti che in molti casi riguardano anche la messa in sicurezza degli edifici scolastici”.
Rispetto invece al tema degli investimenti Occhiuto ha infine precisato: “Il governo ha previsto, attraverso Investitalia, un organismo che dovrebbe stimolare gli investimenti a livello locale, in questa direzione Anci offre la propria disponibilità a coordinare e supportare a livello locale tali opportunità di investimento necessari per la crescita del paese e la rigenerazione delle nostre città”.

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