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«Oggi è un bel giorno per Genova. Demolitori e costruttori firmano insieme il contratto unico per la demolizione dell’ex ponte Morandi e la ricostruzione del nuovo viadotto, disegnato dall’architetto Renzo Piano. Insieme, ma ognuno mantiene le proprie responsabilità. Vogliamo dare un segnale al mondo: in Italia le cose belle si fanno bene a costi giusti e in tempi brevi». Sono le parole pronunciate, con orgoglio e soddisfazione, dal sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci venerdì scorso a Palazzo Tursi, nel corso della conferenza stampa organizzata per la firma del contratto di demolizione/ricostruzione del nuovo ponte sul Polcevera.
Alla presenza delle massime autorità cittadine e della Magistratura, del presidente della Regione Giovanni Toti, dell'architetto Renzo Piano, il contratto è stato sottoscritto dall’Associazione Temporanea d’Impresa - formata dalle ditte Omini, Fagioli, Ireos e Ispe Progetti - che si occuperà della demolizione e da Fincantieri, Salini – Impregilo e Italferr per la parte della ricostruzione.
«Come data di consegna dell'impalcato del nuovo ponte abbiamo indicato fine 2019 – sottolinea Marco Bucci -, mentre per percorrerlo abbiamo stabilito, come data limite, il 15 aprile 2020».
«Che ponte vogliamo costruire? Un ponte durevole, che stia in piedi mille anni. Bello, solido, semplice» spiega così l’architetto Renzo Piano il suo progetto per il nuovo viadotto. «Non possiamo dimenticare che è una tragedia che ci porta qua: i ponti non devono e non possono crollare, mai più – continua l’archistar -. Oggi si firma un documento, ma si è già iniziato a lavorare da qualche tempo, con un bel team con il quale c’è una collaborazione costruttiva. Ora si tratta di edificare, ed edificare è una bellissima parola. C’è anche un aggettivo: edificante e i cantieri sono luoghi straordinari, di orgoglio, di solidarietà, dove si costruisce tutti assieme qualcosa e sarà così anche per il nuovo ponte di Genova».
Sarà “bello”, racconta Piano «nel modo che intendiamo a Genova, dove questa parola, per pudore, non si usa spesso. A Genova la bellezza si coniuga con la qualità e se una cosa non è buona non è neppure bella».
Con la firma del contratto «vediamo il futuro – commenta Giovanni Toti -. Oggi si scrive un significato un po’ diverso della parola responsabilità, da parte di tanti soggetti messi insieme. Questa è la linea di partenza, lo sparo del via e ora si corre fino alla fine».
Un risultato importante raggiunto grazie al lavoro di tante persone «che hanno dimostrato – conclude Bucci – che quando al cervello si associa la passione, i risultati arrivano».

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