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“Oggi presentiamo la proposta di disegno di legge, realizzata da Confindustria con il supporto di Anci, per interventi di ricostruzione e rilancio produttivo a seguito di calamità naturali. Una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’, una base normativa omogenea e organica, in grado di fornire certezza ed efficacia al mondo produttivo, imprese e lavoratori, rispetto alle risorse finanziarie, alle regole di contabilità, alle responsabilità istituzionali e ai ruoli”. Così il vicepresidente vicario Anci e sindaco di Valdengo, Roberto Pella, che, insieme al segretario generale Anci, Veronica Nicotra, è intervenuto lunedì scorso presso la sala stampa della Camera dei Deputati alle celebrazioni del 50simo anniversario dell’alluvione nel biellese che ha registrato la presenza del presidente dell'Unione Industriali del Biellese, Carlo Piacenza, del sindaco del Comune di Valle Mosso, Cristina Sasso e del sindaco del Comune di Mosso e presidente dell'Unione Montana del Biellese Orientale, Carlo Grosso. e il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta.
"Oggi – ha rimarcato Pella – ci siamo ritrovati alla Camera per due obiettivi: la memoria dei tragici fatti dell'alluvione che coinvolse il territorio biellese nel 1968 e l'impegno dell’Anci affinché si definiscano strumenti efficaci di ricostruzione, senza che i territori subiscano, oltre ai danni dovuti al verificarsi dell’evento calamitoso, ulteriori ritardi e attese estenuanti per la loro ripartenza economica e sociale”. “Ringrazio Confindustria – ha aggiunto Pella – per il supporto e la collaborazione nella stesura e Anci per l'opera di revisione dei provvedimenti, rispetto ai quali i sindaci sono primi attori”.
"I punti principali del Ddl – ha sottolineato da parte sua Veronica Nicotra – vanno nella direzione di semplificare e, al contempo, rendere immediatamente certe le misure di carattere sospensivo o agevolativo, all'indomani del verificarsi di un evento calamitoso sia per le imprese sia per i lavoratori e sia per i cittadini. La proposta intende inoltre individuare le agevolazioni attivabili per far ripartire l'economia locale anche attraverso l'istituzione di zone franche urbane. Avere una cornice normativa di base certa – ha concluso Nicotra – rappresenta anche un fattore di equità e garanzia di certezza per i territori”.
"Dall'esperienza piemontese - ha infine aggiunto il presidente di Anci Piemonte Avetta - parte un'iniziativa ambiziosa, che mira all'adozione di misure normative in grado di aiutare i sindaci e i vari attori sociali ad affrontare le urgenze in modo organico e uniforme. Le regioni italiane hanno caratteristiche geomorfologiche peculiari, ma l'esempio del Piemonte è particolarmente eclatante, perché è qui che si sono verificati eventi drammatici, come l'alluvione del '68, che ci hanno insegnato a reagire e dai quali le nostre comunità hanno imparato a ripartire".
"Dissesto idrogeologico"
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