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“È a rischio la flessibilità del Settore Impiantistico e dei Servizi di Efficienza Energetica e Facility Management”, afferma Angelo Carlini, Presidente Assistal. “Il Decreto Dignità, infatti, dimentica di tenere conto di quei settori che per natura necessitano di far fronte ad un mercato fortemente basato sugli appalti e che, proprio per questo necessita di fare spesso ricorso a contratti a termine e somministrazioni: le uniche tipologie contrattuali che ne possano seguire l’andamento irregolare”.
Un provvedimento che oltre a ridurre le modalità di applicazione di contratti a termine e di somministrazione lavoro, contribuisce ad accrescere il ricorso al contenzioso giudiziario in relazione alla necessità di apporre causali in caso di contratti a tempo determinato o proroghe che superano i dodici mesi: secondo Assistal un deciso passo indietro che non aiuta il mercato del lavoro.
“Inoltre – continua Carlini - prima di irrigidire alcuni istituti contrattuali che fornivano flessibilità alle imprese, ci attendevamo la cancellazione di misure come lo split payment, che porta al fallimento aziende che si trovano già decisamente in difficoltà finanziaria.
Le imprese – conclude il Presidente Assistal - hanno bisogno di supporto: sono loro a creare ricchezza e occupazione. Pertanto, chiediamo misure stabili e chiare per attrarre investimenti favorendo l’occupazione e generare mutuo benessere”.
Leggi anche: “Decreto dignità: stop allo split payment solo per i professionisti con ritenuta d'acconto”

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