


-
Recovery Plan: superbonus 110% “prorogato” di sei mesi fino ...
-
Bonus idrico: sostituire la cassetta di risciacquo con un mo...
-
Superbonus 110% applicato al riscaldamento a biomassa legnos...
-
TAR: ok all'utilizzo in cementeria di materiali alternativi ...
-
Covid-19, Consulta: la profilassi è di competenza esclusiva ...
-
Consiglio dei ministri: approvato decreto-legge con ulterior...
-
Linee Guida per la sicurezza di viadotti e ponti: l'analisi ...
-
Impianti FER, in Campania nuovo modello per le domande di Au...
-
Lombardia: bando Axel da 20 milioni di euro a enti locali pe...
-
Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico...
-
Efficientamento energetico delle scuole: in arrivo nuovo ban...
-
Rifacimento centrali termiche: call for papers per il prossi...
-
Bandi di progettazione al picco massimo nel 2020, anche graz...
-
Bonus mobili ed elettrodomestici, aggiornata la Guida dell'A...
-
Superbonus 110%: ulteriori quesiti e risposte
-
Governo del territorio, edilizia e sismica: la Consulta bocc...
-
Disegno di legge per la tutela della malattia o dell'infortu...
-
Da ENEA il nuovo contatore intelligente per il monitoraggio ...
-
Partenariato Pubblico Privato: da Anac e Mef lo Schema di co...
-
Confprofessioni su Iscro, il primo ammortizzatore sociale pe...
-
Ingresso consapevole nel mercato libero dell’energia elettri...
-
Friuli Venezia Giulia: nuove disposizioni per gli impianti t...
-
Superbonus 110%, da ANIT la nuova Guida aggiornata al 12 gen...
-
Infissi di ultima generazione: quali scegliere e come accede...
“C’è un fiume di denari stanziati dall’Unione Europea e che rischiamo di dover restituire, perché l’apertura dei cantieri per la realizzazione di opere, i cui progetti sono esecutivi e definitivi, è bloccata dalle pastoie burocratiche. Considerati i tempi tecnici necessari agli adempimenti ed alla realizzazione dei lavori, è forte il pericolo di non riuscire a rispettare la scadenza del 2023 per la rendicontazione come indicato dagli organi comunitari. Si tratta di 300 milioni di euro, destinati ad interventi per l’irrigazione e per la sistemazione del territorio e poi di altri 300, per gli stessi obbiettivi, ma per i quali da mesi è attesa l’uscita dei bandi.”
A lanciare il preoccupato allarme è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto, a Torino, al convegno “Il contributo dell’irrigazione perla competitività delle imprese agricole nel contesto della PAC 2014-2020”, azione cofinanziata dalla Commissione Europea nell’ambito dell’ “Acqua Tour 2018” organizzato congiuntamente con i sindacati FLAI-CGIL, FAI CISL, FILBI-UIL.
Quest’anno – ha proseguito il Presidente di ANBI – i bacini sono colmi d’acqua, ma rappresentano la capacità di trattenere solo l’11% delle piogge cadute; è evidente la necessità di un Piano Nazionale Invasi, perché dalla disponibilità irrigua dipende l’84% di quel made in Italy agroalimentare, che rappresenta 40 miliardi di export, componente fondamentale dei 267 miliardi di valore complessivo della produzione agroalimentare, dove trovano occupazione 3.300.000 persone.

L'Editore non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori contenuti negli articoli né per i commenti inviati dai lettori.