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“Il fotovoltaico è la risorsa rinnovabile più importante in Italia. Esso presenta un enorme potenziale per la generazione di elettricità a zero emissioni e a basso costo (LCOE di 40 €/MWh). Entro il 2030, il fotovoltaico potrebbe raggiungere una capacità installata complessiva di 52 GW, cioè un aumento del 174% rispetto al 2015 (19 GW), contribuendo a soddisfare più del 22% della domanda di elettricità in Italia. Inoltre, insieme ad uno sviluppo dell’eolico di 18 GW (cioè un aumento del 100% rispetto ai 9 GW del 2015), nonché delle biomasse e dell’idroelettrico, le energie rinnovabili possono contribuire per il 59% al consumo interno di elettricità. Ciò può essere raggiunto senza costi aggiuntivi ma richiede una revisione degli obiettivi al 55% della SEN per il 2030. Risparmi energetici e cooperazione regionale sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo del 59%.”
A queste conclusioni è pervenuto il rapporto “Più pulita, intelligente e conveniente: come cogliere le opportunità della transizione energetica in Europa”, finanziato dalla European Climate Foundation.
Lo studio si basa sull’analisi condotta per lo studio “Cleaner, Smarter, Cheaper: responding to opportunities in Europe’s changing energy system”, pubblicato a Bruxelles il 21 Novembre 2017, ed è parte della serie “Energy Union Choices”, che si concentra sulle future scelte infrastrutturali necessarie per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in linea con gli obiettivi ambientali, economici e di sicurezza energetica dell’UE.
L’analisi per lo studio originale è stata condotta dai partner del consorzio “Energy Union Choices”: la European Climate Foundation (ECF), E3G, il WWF, il Regulatory Assistance Project (RAP) e il Buildings Performance Institute Europe (BPIE), in collaborazione con Artelys, che ha effettuato l’analisi quantitativa utilizzando il proprio modello di ottimizzazione del sistema energetico. Tutte le ipotesi, così come i diversi scenari utilizzati in questo studio sono stati sviluppati in stretta cooperazione con un gruppo consultivo di aziende, università e ONG.
Il rapporto focalizzato sull’Italia è stato possibile grazie alle valutazioni e al supporto fornito da Luca Bergamaschi, ricercatore associato presso l’Istituto Affari Internazionali (IAI), Margherita Bianchi, ricercatrice Junior dello IAI, e Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.
L’ELIMINAZIONE DEL CARBONE IN ITALIA È FATTIBILE SENZA COSTI AGGIUNTIVI E SENZA L’INSTALLAZIONE DI NUOVI IMPIANTI A GAS. Lo studio dimostra che l’eliminazione del carbone in Italia è fattibile senza costi aggiuntivi e senza l’installazione di nuovi impianti a gas. L’aumento della produzione di elettricità da gas può essere soddisfatto completamente attraverso l’aumento della capacità delle centrali a ciclo combinato esistenti, rendendo così superflui nuovi investimenti nel settore, compresi quelli in infrastrutture come gasdotti e terminali GNL. La domanda di gas rimarrà infatti al di sotto dei livelli odierni di consumo.
La cooperazione regionale è fondamentale per sfruttare le più convenienti potenzialità delle fonti rinnovabili nell’Unione Europea e per garantire interconnessioni che facilitino l’adeguatezza della generazione elettrica in Italia, ma anche nei Paesi limitrofi. I consumi intelligenti rappresentano un elemento fondamentale per limitare i picchi di domanda e integrare più fotovoltaico nella rete.
Entrambe queste soluzioni richiedono un forte sostegno politico, a partire da un solido quadro europeo del mercato dell’elettricità nel pacchetto Clean Energy for all Europeans.

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