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Non sono passati neanche due mesi dall'approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della nuova etichetta energetica per gli elettrodomestici che già arrivano i tentativi di alcuni Stati Membri di introdurre un'ulteriore patente di sostenibilità. Un esempio sono la British Carbon Reduction Label e la German Stop Climate Change Label. Queste certificazioni fornirebbero una classificazione del prodotto anche in base carbon footprint, l'impronta ecologia, ovvero un parametro che tenga conto del ciclo di vita del prodotto e delle emissioni in atmosfera ad esso associate. Eppure, in base ai risultati di uno studio pubblicato dall'Anec (Associazione europea dei consumatori) nella prima settimana di luglio, il parametro della CO2 emessa, indicato nelle certificazioni scelte dai due Stati, non farebbe altro che distrarre l'attenzione del consumatore. Molto più semplice indicare l'energia impiegata o l'acqua utilizzata per un ciclo di lavaggio, per esempio. L'Anec lamenta quindi una scarsa intelligibilità della carbon footprint riportata sulle nuove etichette di sostenibilità.
CO2, cosa significa?
A disorientare i consumatori pare infatti essere l'assenza di un parametro comune di valutazione delle emissioni di CO2 di lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi e climatizzatori domestici. A detta dell'Associazione, il parametro riportato sulle nuove etichette non è accompagnato da alcuno schema di riferimento che aiuti ad intuire se l'impronta ecologica sia alta o bassa. Queste lacune sono dovute al processo di omogeneizzazione di tali unità di misura, ancora in pieno svolgimento nel vecchio continente.
I consumatori europei propongono che, anche per la CO2, sia prevista la nota scala di etichettatura A-G, la quale è stata appunto di recente aggiornata, grazie all'introduzione della nuova etichettatura energetica, approvata il 19 Maggio 2010 dal Parlamento Europeo.
La nuova etichetta energetica europea
Ricordiamo infatti che sull'etichetta energetica approvata da Strasburgo sarà ora riportata la classe d'efficienza energetica alla quale l'apparecchio appartiene e la classica scala di valori A-G apparirà notevolmente più dettagliata grazie all'aggiunta di altre tre classi sopra la classe A (A+, A++, A+++). Ma non solo, la nuova etichetta indicherà numerosi altri parametri. Nel caso degli elettrodomestici per il lavaggio, indicherà il consumo d'acqua, la rumorosità, nonché il consumo energetico per l'asciugatura.
Accolta con entusiasmo dal Commissario europeo per l'Energia, Oettinger, questa etichetta energetica si scopre essere una riformulazione della Direttiva del 1992, la quale già si prefiggeva di far divenire l'etichetta il mezzo promotore dell'efficienza energetica dei prodotti.
A detta dello stesso Oettinger, questa recente rielaborazione rappresenta un significativo passo in avanti verso il risparmio energetico, con il proposito di allargarsi in un prossimo futuro anche a prodotti commerciali ed industriali.
Adottata dal Parlamento europeo, l'ordinanza attende a questo punto di essere inclusa nelle rispettive legislazioni locali degli Stati membri, con scadenza entro un anno.

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