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Sul futuro delle rinnovabili elettriche in Italia gli Amici della Terra condividono la valutazione dell’AD di Enel Starace che propone di puntare su idroelettrico, geotermico e fotovoltaico sui tetti degli edifici e che sottolinea correttamente che l’Italia non è un paese vocato per l’eolico anche a causa del basso grado di ventosità.
“Gli Amici della Terra ribadiscono – dichiara Monica Tommasi - che è possibile un importante sviluppo delle rinnovabili elettriche per conseguire gli obiettivi 2030 delle politiche energetico ambientali senza bisogno di incentivi a carico delle bollette e senza impatti inaccettabili per il paesaggio italiano come nel caso del fotovoltaico nelle aree agricole e degli impianti eolici”.
In questa prospettiva l’Associazione ambientalista apprezza che la bozza di DM predisposta dal Ministero dello Sviluppo Economico ribadisca con chiarezza il divieto di incentivazione del grande fotovoltaico nelle aree agricole.
“Positiva anche l’impostazione del meccanismo delle aste per i grandi impianti – prosegue Tommasi - che appare correttamente finalizzata a far emergere la piena competitività ormai raggiunta da tecnologie come il fotovoltaico e l’eolico. A nostro parere questa impostazione farà emergere come per gli impianti eolici e fotovoltaici non ci sia più bisogno di incentivi”.
Infine, una critica alla richiesta di Elettricità Futura di creare dei contingenti riservati agli impianti eolici, sintomo chiaro del timore che, nella realtà italiana, emerga la maggiore competitività del fotovoltaico. “Sarebbe assurdo – conclude la presidente - che per gli interessi della lobby dell’eolico i cittadini pagassero oneri in bolletta di una tecnologia più cara e con maggiori impatti ambientali”.

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