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Un miliardo di euro destinato alla ricostruzione di ospedali, scuole ed edifici pubblici nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto. Per finanziare gli interventi il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ricorre a un prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI), che ha il vantaggio di essere molto conveniente in termini di tassi di interesse e scadenze.
Il Direttore generale del Dipartimento Tesoro del MEF, Vincenzo La Via, e il Vicepresidente della BEI, Dario Scannapieco, hanno sottoscritto venerdì scorso a Roma il relativo contratto quadro di finanziamento, che consentirà di rendere disponibili i fondi. Le risorse saranno erogate in relazione all’esecuzione degli interventi indicati nel contratto di progetto, stipulato in data odierna dal Commissario straordinario per il Sisma 2016, Paola De Micheli, con il Vicepresidente della BEI. Nella stessa occasione tra BEI e MEF è stata anche firmata la seconda tranche di 167 milioni, su un prestito complessivo di 300, per il finanziamento del piano triennale dell’Anas di ammodernamento e messa in sicurezza della rete stradale italiana, risorse che in buona parte riguarderanno interventi localizzati nel Sud Italia e nelle Isole.
TERREMOTO. Nel dettaglio, le risorse finanziarie per la ricostruzione saranno destinate a progetti di ristrutturazione, costruzione o trasferimento di ospedali, centri sanitari, scuole, poli universitari, alloggi per studenti, servizi sociali, edifici della pubblica amministrazione, riqualificazione di edifici vincolati e opere infrastrutturali quali approvvigionamento idrico, raccolta rifiuti e strade. Dal lato della BEI, il miliardo perfezionato per la ricostruzione degli edifici pubblici si aggiunge a un primo stanziamento di pari importo messo a disposizione la scorsa estate perla ricostruzione privata. In quel caso i destinatari erano le piccole e medie imprese (per strutture come capannoni, laboratori) e famiglie (abitazioni private).
SICUREZZA STRADE. Per quanto riguarda il sistema stradale, gli investimenti saranno effettuati su circa 170 strade e superstrade gestite dall’Anas, per un totale complessivo di 5.800 chilometri, localizzate in tutte le regioni italiane. Circa il 45% delle risorse è comunque destinato all’Italia meridionale e insulare. Gli interventi previsti sono relativi a opere di miglioramento delle barriere di sicurezza, di ristrutturazione delle gallerie e di costruzione di sistemi anti rumore. La realizzazione di tali opere ha anche l’obiettivo di ridurre l’incidentalità media sulle strade interessate e grazie alla non invasività dei lavori programmati non ci saranno impatti negativi sull’ambiente né sul paesaggio.

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