Fisco

Evasione contributiva negli appalti: la Banca Dati Inps per il monitoraggio

Dall'Inps una nuova piattaforma tecnologica per rilevare eventuali irregolarità e avviare un controllo mirato

venerdì 13 ottobre 2017 - Redazione Build News

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Con l’art. 29 del d.lgs n. 276/2003 è stato introdotto un particolare regime di responsabilità solidale (oggi rafforzato per effetto delle previsioni di cui al Decreto-Legge n. 25/2017 convertito in Legge n. 49/2017) che implica il controllo incrociato tra committente principale, appaltatore ed eventuali subappaltatori. Di conseguenza, i committenti hanno diretto e specifico interesse ad avere compiuta conoscenza dei lavoratori per i quali, in caso di attivazione della responsabilità solidale, saranno chiamati a rispondere in termini di crediti retributivi e contributivi.

L’Inps fa leva proprio su tale specifico interesse. Supportato dagli strumenti necessari per attuare il controllo, sarà infatti il mercato ad autoregolamentarsi, tendendo ad emarginare le aziende che operano nell’inosservanza della normativa lavoristica e previdenziale, e ciò a tutela dei committenti, che sovente vengono chiamati a rispondere solidalmente fino a due anni dopo la conclusione dell’appalto; delle aziende appaltatrici corrette, che si troveranno a fronteggiarsi sul mercato con concorrenti che rispettano le regole del gioco, e dei lavoratori, tutelati nei loro diritti.

Dunque, con la realizzazione di un canale di comunicazione privilegiato, l'Inps vuole favorire un rapporto virtuoso tra amministrazione e contribuenti onesti, allo scopo di ridurre il rischio di evasione e rendere più efficace il sistema di controllo.

Attraverso un’attività di data crossing con le denunce contributive (UniEmens) trasmesse dagli appaltatori e subappaltatori, sarà più semplice per l’Inps rilevare eventuali irregolarità e avviare un controllo mirato.

L'Inps rende pertanto disponibile una nuova piattaforma tecnologica, denominata Banca Dati Appalti, presentata martedì scorso dal presidente dell'Istituto Tito Boeri.

REGISTRAZIONE. L’accesso alla BDA è possibile attraverso il portale istituzionale Inps, inserendo il Codice Fiscale del soggetto autorizzato e il PIN abilitato al profilo AZIENDE.

La procedura consente l’accesso alla Banca Dati Appalti, utilizzando la matricola aziendale Inps, come COMMITTENTE oppure come APPALTATORE/SUBAPPALTATORE.

Nella gestione Committente, quest’ultimo registrerà, in un primo ambito, i dati dell’appalto (oggetto, ubicazione, periodo temporale di svolgimento, fascia di valore economico dell’appalto).

In secondo ambito, verranno registrati i dati identificativi di appaltatori e subappaltatori.

Infine, attraverso un sistema di upload, potranno essere importati in procedura i file Excel relativi ai lavoratori impiegati nell’appalto, con relative indicazioni percentuali dell’effettivo apporto lavorativo.

Ultimata la registrazione, il sistema genererà un codice identificativo dell’appalto, il CIA, che sarà trasmesso via PEC all’appaltatore e al subappaltatore.

CONSULTAZIONE E MODIFICA DATI. Ricevuto il CIA, anche appaltatore e subappaltatore potranno accedere nella sezione di loro pertinenza della Banca dati, per consultare e per modificare mensilmente le percentuali di impiego dei lavoratori e per aggiungere o variare i lavoratori impiegati nell’appalto. Le modifiche apportate saranno storicizzate e comunicate al committente.

Contestualmente, appaltatore e subappaltatore provvederanno a inserire il CIA nel flusso UniEmens, in corrispondenza dei lavoratori subordinati coinvolti nell’appalto. Il campo relativo sarà di tipo ricorsivo, in modo da poter indicare più CIA se lo stesso lavoratore è impegnato in più appalti nello stesso mese.

Mensilmente, l’Istituto elaborerà un documento, denominato “RAM” Rendicontazione Appalto Mensile, che rendiconta gli esiti dell’incrocio tra i dati registrati in Banca dati e quelli denunciati nel flusso UniEmens.

RIEPILOGO DATI. In virtù di apposita autorizzazione da parte dell’appaltatore, che dovrà essere registrata in procedura, sarà poi resa visibile al committente una sezione riepilogativa in cui vengono riportati:

1. i contributi dichiarati,

2. il saldo versato,

3. il numero dei lavoratori registrati in banca dati,

4. il numero dei lavoratori denunciati in UniEmens per quell’appalto,

5. eventuali divergenze tra i codici fiscali dei lavoratori registrati in BDA e quelli denunciati in UniEmens,

6. il quadro complessivo dell’eventuale situazione debitoria del codice fiscale dell’appaltatore e subappaltatore, aggiornata mensilmente al momento dell’elaborazione.

CONTROLLO DATI. Via PEC sarà inoltrato al committente apposito alert qualora l’importo dei contributi versati risulti minore rispetto ai contributi denunciati, nonché qualora il numero e i soggetti fisici registrati in Banca dati siano divergenti rispetto alla denuncia UniEmens.

L’Istituto, al suo interno, effettuerà specifici controlli incrociati e puntuali, con cadenza mensile, volti a verificare che tutti i lavoratori registrati in banca dati nei vari appalti che fanno capo ad uno stesso appaltatore o subappaltatore risultino regolarmente denunciati in UniEmens.

Un sistema così automatizzato, da un lato garantisce efficacemente il committente dal rischio di essere chiamato a rispondere del mancato versamento dei contributi da parte dell’appaltatore, soprattutto dopo che sia stato già corrisposto il saldo finale dell’appalto, e dall’altro consente valutazioni accurate, sulla base di dati aggiornati e veritieri, in merito alla stipula di nuovi contratti d’appalto con i medesimi appaltatori.

La condivisione dei dati potrà avvantaggiare anche le P.A. che non siano committenti, in quanto interessate a disporre di una banca dati utile ad ottimizzare la propria attività di accertamento.

In allegato il documento dell'Inps che spiega come funzionerà la Banca Dati Appalti

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