Progetti

Monza, ristrutturazione della copertura della Basilica di Agliate

Lo strato di perlina di legno è stato protetto con un telo impermeabile traspirante, su cui è stato posato il sistema di isolamento termico ventilato Isotec di Brianza Plastica

martedì 25 luglio 2017 - Redazione Build News

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Dall’ultimo intervento di manutenzione del tetto, che risale agli anni ’70 del secolo scorso, nel corso dei decenni il manto di copertura della Basilica di Agliate è andato progressivamente deteriorandosi, a causa del costante spostamento dei coppi non adeguatamente fissati alla struttura e della rottura di alcuni di essi per gli effetti del tempo e di fattori ambientali, provocando preoccupanti e dannose infiltrazioni d’acqua.

Negli ultimi anni è così venuta meno l’efficacia dell’impermeabilizzazione e protezione svolta dal rivestimento in coppi, che si trovavano semplicemente appoggiati al sottile massetto in sabbia e cemento con cui erano stati ricoperti i tavolati lignei del tetto. L’assenza di adeguata impermeabilizzazione che rischiava di danneggiare pesantemente sia le strutture che gli antichi affreschi all’interno della Basilica, ha reso dunque necessario un intervento risolutivo di ripristino delle corrette funzionalità del tetto di questa preziosa opera architettonica.  


IL PROGETTO è stato affidato all’Arch. Elio Guido Ronzoni, che ne ha seguito tutte le fasi di studio, in concerto con la Curia di Milano e la Sovrintendenza ai beni archeologici ed architettonici.
Le operazioni di ristrutturazione eseguite dall’impresa Teknorestauri srl di Barzago, hanno preso le mosse dalla rimozione dei coppi esistenti, accantonando quelli integri per il successivo riutilizzo, e dall’eliminazione dello spessore del massetto in sabbia e cemento.

Lo strato di perlina di legno è stato quindi protetto con un telo impermeabile traspirante, su cui è stato posato il sistema di isolamento termico ventilato Isotec di Brianza Plastica, fissato meccanicamente alla struttura lignea sottostante. L’intervento di isolamento ha interessato le due falde della navata centrale e la copertura della sacrestia della chiesa. Sul correntino metallico, integrato nel pannello Isotec, sono stati posati i coppi a canale (con dentello) e fissati i ganci per l’ancoraggio dello strato di coppi superiori. Questi ultimi sono stati posati in opera realizzando un sapiente mix tra coppi nuovi e quelli di recupero.


Il sistema è stato scelto per le sue caratteristiche di durabilità nel tempo e per la leggerezza, oltre che per il suo rivestimento in lamina di alluminio che garantisce una seconda impermeabilizzazione e un’efficace tenuta alle infiltrazioni accidentali. Il correntino metallico che consente la ventilazione sottotegola assolve, come detto, anche alla funzione di idoneo supporto alla posa dei coppi.

In questo caso, poiché non erano emerse particolari esigenze di performance termiche per questo sito, hanno prevalso fra i criteri che hanno portato alla scelta del sistema ISOTEC, la semplicità di posa e la rapidità di installazione dell’intero pacchetto di copertura che esso consente di realizzare, minimizzando il tempo in cui la struttura è stata esposta agli agenti atmosferici. Non meno importante, l’estrema leggerezza del materiale che ne facilita la movimentazione e non aggrava il peso della nuova copertura, sulle antiche capriate lignee del complesso.

Inoltre, il costante flusso d’aria sottotegola, che si attiva naturalmente grazie alla presenza del correntino asolato, agevola il deflusso del vapore e dell’umidità nelle stagioni fredde, mentre in estate la circolazione d’aria sotto i coppi disperde il calore eccessivo dovuto all’irraggiamento diretto del sole sulla copertura, preservando la lunga durata degli elementi in laterizio.

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