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I cittadini delle zone colpite dal terremoto hanno tempo fino al 16 gennaio per richiedere il sopralluogo di agibilità sulle loro abitazioni o attività produttive. La richiesta va presentata al Comune o al Coc – centro operativo comunale utilizzando il Modello Ipp – istanza di sopralluogo per edifici/opere pubbliche, privati.
A tal proposito il Dipartimento della Protezione civile ha pubblicato nella sezione “Terremoto Centro Italia” una serie di domande e risposte – clicca qui - sulle verifiche con procedura Fast e Aedes, che recepiscono le novità introdotte dalla circolare del 28 dicembre 2016 sulla prosecuzione dei sopralluoghi di agibilità coordinati dalla Dicomac.
Dal 28 dicembre 2016 è in vigore, infatti, una nuova procedura rispetto ai mesi scorsi: per i cittadini che non hanno mai ricevuto verifiche, il primo sopralluogo eseguito da squadre di tecnici incaricati dalla Dicomac sarà di tipo Fast cioè una verifica di tipo speditivo. A seguito di questo sopralluogo se l’edificio viene giudicato “utilizzabile” i cittadini potranno rientrare in casa; se invece l’esito è “non utilizzabile” è necessario richiedere a un professionista la verifica con scheda Aedes accompagnata una perizia giurata. Sarà questa seconda verifica che determinerà il tipo di inagibilità e quindi permetterà al cittadino di richiedere il contributo ai fini della riparazione, ripristino o ricostruzione della sua abitazione. Se invece il sopralluogo non può essere eseguito, i tecnici possono fissare d’ufficio un secondo appuntamento per verifica Fast o Aedes in alcuni casi particolari stabiliti dalla squadra.
A questa nuova procedura fanno eccezione gli edifici di Amatrice, Accumoli e Arquata per cui, a completamento delle verifiche iniziate dopo la scossa del 24 agosto, viene direttamente eseguito il sopralluogo con Aedes.
Questi e altri casi particolari sono affrontati nelle nuove domande e risposte sulle verifiche di agibilità.

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