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L'Istat ha rilevato che nel 2014 il valore aggiunto generato dall'economia sommersa ammonta a 194,4 miliardi di euro, pari al 12,0% del Pil. Fra il 2011 e il 2014 il peso sul Pil dell’economia non osservata (sommersa e derivante da attività illegali) è passato dal 12,4% al 13,0%.
L’incidenza sul valore aggiunto dei flussi generati dall’economia sommersa è pari al 23,5% nel settore delle costruzioni e al 23,7% nei servizi professionali. Il peso della sotto-dichiarazione sul complesso del valore aggiunto prodotto in ciascun settore assume dimensioni importanti nei servizi professionali (17,5% nel 2014) e nelle costruzioni (13,2%), oltre che nel commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (13,8%).
Nel 2014, il sostegno alla crescita dell’economia non osservata è risultato solo di poco inferiore a quello della componente regolare (0,4 e 0,5 punti percentuali). In controtendenza il settore delle costruzioni, dove la marcata contrazione del valore aggiunto è derivata sia dall’economia non osservata (-1,6 punti percentuali) sia da quella regolare (-4, 1 punti).
LAVORO IRREGOLARE. Nelle costruzioni il tasso di irregolarità dell’occupazione risulta nel 2014 al 15,9%, registrando un nuovo incremento del peso del lavoro irregolare; la crescita risulta particolarmente marcata tra i dipendenti, per i quali il tasso di irregolarità raggiunge il 18,9%.
L’incidenza del lavoro non regolare cresce leggermente, restando relativamente contenuta, nei servizi professionali (8,8% nel 2014).

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