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Anche gli operai edili saranno inseriti nella platea dell'Ape agevolata, a condizione che abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi.
All'uscita stamane dall'incontro con il governo, i sindacati hanno riferito che l'Ape partirà dal 1 maggio 2017 e per accedervi saranno richiesti almeno 36 anni di contributi totali nel caso in cui si rientri nelle categorie dei lavori faticosi - gli ultimi 6 dei quali effettuati nell'attività gravosa - e 30 anni se si è disoccupati, disabili o parenti di primo grado conviventi di disabili per lavoro di cura.
“Sul fronte pensioni apprezziamo i passi in avanti nella trattativa tra governo e sindacati confederali, ma per un operaio edile, che in questi mesi ha avuto la fortuna di lavorare ancora, 35/36 anni di contributi per accedere all’Ape Agevolata sono troppi. Così come troppi sono 30 anni di contributi se disoccupato, dal momento che gli edili quasi mai raggiungono la pensione di anzianità con questa contribuzione.” Così commentano in una nota i Segretari Generali dei sindacati degli edili Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea Cgil, Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi.
“Chiediamo al Governo di ridurre sensibilmente tale tetto, utilizzando tutti gli strumenti possibili, considerando quanto sia discontinua la carriera previdenziale nel nostro settore, oltre che rischiosa e gravosa.
Dobbiamo dare una risposta concreta – concludono - a quei tanti edili che, over 60, sono ancora sulle impalcature, vittime più di altri dei tanti incidenti gravi e mortali.”
Leggi anche: Fillea Cgil: “Estendere l'Ape agevolata agli operai dell'edilizia”

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