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Energy Manager: c'è nei tre quarti dei Comuni con più di 50mila abitanti o capoluoghi di provincia

Studio Cni: tra i comuni dove c'è un ufficio dedicato all'efficienza energetica solo il 29% esercita il controllo dell'osservanza delle norme nazionali

martedì 4 ottobre 2016 - Redazione Build News

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In occasione della Seconda Giornata Nazionale dell’Energia, tenutasi venerdì scorso a Roma e organizzata dal Cni assieme a Aicarr e Gse, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha presentato i primi risultati di uno studio commissionato dal Gruppo di Lavoro Energia al Centro Studi del CNI.

“Le politiche volte al miglioramento dell'efficienza energetica del paese – commenta Gaetano Fede del Cni - stanno spingendo gli enti locali ad attivarsi ed organizzarsi dotandosi di figure professionali specialistiche in grado di gestire progetti di efficienza energetica e, allo stesso tempo, di trovare le relative fonti di finanziamento. Tuttavia lo scenario che emerge dall'analisi dei primi risultati parziali dell’indagine - svolta dal Centro Studi del CNI tra tutti i comuni capoluogo di provincia e quelli non capoluogo con più di 50mila abitanti - è ancora ben distante dall'essere pienamente soddisfacente”.

Dai dati si evince che i Comuni italiani, pur istituendo nel 52,3% dei casi, un ufficio specifico addetto all'efficienza energetica, di questi solo il 29% esercita anche il controllo dell'osservanza delle norme di efficienza energetica nazionali nell'edilizia. Un risultato decisamente da migliorare poiché indica che, allo stato attuale, la stragrande maggioranza dei Comuni non effettua il controllo della qualità energetica delle costruzioni edilizie e degli altri interventi. Va anche rilevato che il 41,8% dei Comuni ha comunque approvato il Piano energetico comunale (PEC) previsto dalla legge 10/91 e un consistente numero di loro ha aderito al cosiddetto Patto dei Sindaci, iniziativa promossa dalla Commissione europea al fine di promuovere un coinvolgimento attivo degli enti locali nella strategia europea per la sostenibilità energetica.

“Ma anche qui non tutto va per il meglio – continua Fede -. Solo la metà dei Comuni, infatti, ha effettuato il monitoraggio biennale previsto delle azioni del piano, indice che a fronte di un'adesione al piano molto diffusa, l'attuazione reale si rivela ancora in itinere”. Lo studio, inoltre rileva come i tre quarti dei Comuni abbiano provveduto alla nomina dell’Energy Manager e che in circa il 70% dei casi è un ingegnere, quasi sempre iscritto all'Albo professionale. Sul versante dei finanziamenti, infine, solo il 38,5% dei Comuni ha usufruito di quelli previsti dal MISE, finalizzati alla realizzazione di progetti di efficientamento e produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nelle prossime settimane il Centro Studi del CNI raccoglierà ulteriori informazioni a questo riguardo e i dati completi faranno parte di un documento che sarà diffuso al pubblico.

La Seconda Giornata Nazionale dell’Energia – organizzata da CNI, AICARR (Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria e Refrigerazione) e GSE (Gestori Servizi Energetici) – è l’ormai consueto appuntamento col quale gli ingegneri italiani fanno il punto su un tema determinante come quello dell’energia.

I lavori del convegno sono stati aperti in mattinata dai saluti del Presidente del CNI Armando Zambrano che ha ricordato il protocollo d’intesa siglato col Presidente di Anaci Francesco Burelli che prevede lo schema tipo per l’affidamento di incarichi tecnici da parte dei condomini. Quindi ha sottolineato il filo che collega i tema di energia e sicurezza, soffermandosi sull’azione del CNI al riguardo. “Insistiamo – ha detto – in particolare su uno strumento: il fascicolo del fabbricato. Esso è prodromico al raggiungimento di un adeguato livello di sicurezza degli immobili. Bisogna intervenire con i tempi e i modi più opportuni, attivando strumenti finanziari che vadano incontro alle esigenze dei cittadini, non ultimi gli incapienti a proposito dei quali è necessario studiare soluzioni come i contributi a fondo perduto. Di sicurezza e ricostruzione, poi, abbiamo discusso in occasione dell’incontro col Commissario straordinario per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma, illustrando proposte e strategie elaborate dagli ingegneri italiani”. Ai saluti di Zambrano hanno fatto seguito quelli di Livio de Santoli (Presidente di AICARR) e di Antonio Negri (GSE).

Nel corso della mattinata le relazioni si sono concentrate sul tema delle Smart City sotto vari aspetti: Enrico Bonacci (Ministero dello Sviluppo Economico) ha parlato di efficienza energetica; Pasquale Capezzuto (CNI) di come si governa la complessità urbana; Ania Lopez (CNI) delle Smart grids al servizio del cittadino; Alfonso Capozzoli (Politecnico di Torino) del monitoraggio energetico. Marcello Capra (Ministero dello Sviluppo Economico) ha descritto il quadro ed i finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione sui temi di energia e città. Mauro Annunziato (ENEA) si è soffermato sulla rigenerazione urbana intelligente e sostenibile. Luca Alberto Piterà (AICARR) ha illustrato la proposta congiunta di CNI e AICARR di un Testo Unico per l’efficienza energetica. Rosanna Pietropaolo (GSE) ha tenuto una relazione sulla promozione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Cesare Boffa (CTI), infine, si è soffermato sulla normativa tecnica e le nuove frontiere dell’energia. Gli interventi sono stati preceduti dall’intervento di Remo Giulio Vaudano (GdL Energia CNI).

Nel pomeriggio, infine, spazio alla tavola rotonda “Energia e città: opportunità e problematiche”, che ha suscitato l’interesse della plate anche grazie all’abile conduzione di Maria Concetta Mattei, giornalista del Tg2. Il confronto ha visto protagonisti Francesca Romana D’Ambrosio (AICARR), Franco Barosso (CNI), Stefano Pizzuti (ENEA), Carlo Papa (ENEL), Alessandro Petruzzi (Federconsumatori), Angelo Artale (FINCO), Davide Valenzano (GSE), Francesco Maurizio Noto (Ministero della Difesa), Renato D’Agostin (Rete delle Professioni Tecniche – CNPI) e Giuseppe Mauri (RSE).

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