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Oggi pomeriggio alle 15 si svolgeranno alla Camera interrogazioni su questioni di competenza del Ministero delle infrastrutture.
Tra queste c'è l'interrogazione 5-09317 presentata il 29 luglio scorso dal presidente della commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera, Ermete Realacci, in merito alla tempistica relativa all'adozione del regolamento edilizio-tipo.
Nell'interrogazione si ricorda in premessa che il decreto Sblocca Italia all'articolo 17-bis, inserito nel corso dell'esame alla Camera, così prescrive: «il Governo, le regioni e le autonomie locali, in attuazione del principio di leale collaborazione, concludono in sede di Conferenza unificata accordi ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, o intese ai sensi dell'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, per l'adozione di uno schema di regolamento edilizio-tipo, al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti. Ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, tali accordi costituiscono livello essenziale delle prestazioni, concernenti la tutela della concorrenza e i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Il regolamento edilizio-tipo, che indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico, è adottato dai comuni nei termini fissati dai suddetti accordi, comunque entro i termini previsti dall'articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni».
Notizie di stampa della fine del 2015 riferivano della conclusione dell’iter in sede di Conferenza unificata entro e non oltre novembre 2015. Nel corso di un'audizione in Parlamento il ministro Madia ha affermato che il lavoro sul regolamento unico comunale sta andando avanti e nonostante il ritardo quel che c'era di più impegnativo è stato fatto, l'8 febbraio è stata licenziata la lista delle 42 definizioni uniformi e inderogabili, anche grazie al lavoro svolto dal Ministro Delrio. “Adesso”, ha detto il Ministro, “si sta completando lo schema tipo, unico, che auspichiamo si concluda rapidamente”. Una rivoluzione vista la giungla di partenza: ogni regolamento edilizio comunale detta definizioni diverse, perfino la nozione di superficie e il modo di calcolarla cambia da un comune all'altro.
Il 27 luglio scorso un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, a firma di Sergio Rizzo, è ritornato sulla questione della mora nell'emanazione del regolamento unico comunale per gli otto mila comuni italiani descrivendo le grosse difficoltà nella redazione delle «definizioni uniformi», una gestazione «più lunga della scrittura della Costituzione repubblicana».
Ciò premesso l'interrogazione, preso atto che l'attesa nell'emanazione di detto regolamento è anche ascrivibile alle notevoli difficoltà incontrate con regioni e comuni nel trovare un accordo sul testo definitivo, chiede al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio “quali siano i tempi per la definizione dello schema di regolamento edilizio Tipo e quali iniziative intenda intraprendere affinché esso venga definito al più presto”.

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