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Le Province autonome possono anche prevedere, senza discriminazione tra gli operatori e nel rispetto del principio di proporzionalità, aree interdette agli esercizi commerciali e limitazioni per l’esercizio del commercio nelle zone produttive, al fine di garantire la tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, ivi incluso l’ambiente urbano, dei beni culturali, il governo del territorio e il mantenimento e la ricostruzione del tessuto commerciale tradizionale, nonché la tutela della vivibilità dei centri storici.
Lo stabilisce il decreto legislativo recante “Attuazione dello statuto speciale per la Regione Trentino Alto Adige in materia di pianificazione urbanistica del settore commerciale”, approvato ieri dal Consiglio dei ministri.
Il decreto introduce modifiche e integrazioni al D.P.R. del 22 marzo 1974, n. 381 in materia di urbanistica ed opere pubbliche. Le Province autonome, in relazione alla specificità topografica montana del territorio e alle particolari tradizioni che ne rappresentano l'identità, possono adottare misure di salvaguardia e riqualificazione delle attività commerciali, anche mediante piani di incentivazione purché si rispettino i vincoli derivanti dall’ordinamento europeo in tema di aiuti di Stato.
Hanno partecipato all’esame della questione il Presidente della Regione Trentino Alto Adige Arno Kompatscher e il Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi.
"È stata una trattativa lunga e impegnativa, molti non lo ritenevano possibile ma alla fine siamo riusciti a raggiungere un traguardo fondamentale per lo sviluppo controllato del territorio", ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher.
Le profonde trasformazioni intervenute negli ultimi decenni in tutta Europa, con grandi esercizi commerciali nelle zone produttive e nelle aree verdi e conseguente contrazione del commercio di vicinato, "in Alto Adige sono state contenute attraverso una politica commerciale lungimirante che ha saputo mantenere la struttura tradizionale e i negozi di prossimità", ricorda Kompatscher. Grazie a questa politica, "il commercio al dettaglio in Alto Adige è ancora solido e molto diversificato con quasi 16.500 occupati ed esercizi anche nelle valli e nelle località più lontane dai centri urbani."
La pressione sulla legislazione provinciale era aumentata con la politica di liberalizzazioni avviata dal Governo Monti, "ma mediante questa norma di attuazione possiamo gestire anche in futuro la pianificazione urbanistica nel settore del commercio. Un grande successo politico dell’autonomia e di quanti si sono impegnati in tal senso a Bolzano e Roma", aggiunge Kompatscher. La norma di attuazione pone le condizioni per permettere ora alla Provincia di riformulare l’articolo 44 della legge provinciale sullo sviluppo del territorio, che disciplina l’insediamento di attività nei settori industria, artigianato, commercio all’ingrosso e al dettaglio, servizi nelle zone produttive. “In questo modo saranno assicurate chiarezza e certezza del diritto per tutti le parti interessate”, conclude Kompatscher.

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