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Via libera dalla IV Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia al disegno di legge “Disciplina organica delle attività estrattive”, che passerà mercoledì prossimo al voto dell'Aula.
La nuova normativa mette in atto una significativa sburocratizzazione, superando e aggiornando una copiosa stratificazione di disposizioni legislative regionali che si sono succedute nell'arco di trent'anni e non più coerenti alle mutate condizioni economiche, sociali e di tutela ambientale del territorio.
Nel dettaglio, si tratta di un testo che interviene in modo strutturale e con una visione innovativa sulla materia legata alle attività estrattive delle sostanze minerali, stabilendo regole chiare e certe, a tutela degli interessi pubblici e di quelli delle imprese.
Fra le disposizioni contenute nel DDL, infatti, sono presenti quelle che disciplinano lo snellimento delle procedure, unitamente a un'attenzione dedicata agli aspetti di tutela ambientale. Il tutto fissando tempi certi per le procedure di autorizzazione.
Sempre nel testo, oltre a regole comuni per i vari tipi di cave, vi è una diversa regolamentazione a seconda della specificità dei materiali estratti mentre, da un punto di vista dell'allineamento normativo generale, l'impianto legislativo è stato strutturato per raccordarsi con il Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE). Piano che la Regione si impegna ad adottare entro un anno dall'approvazione della legge, nella quale vengono recepite alcune Direttive europee, come quelle per il recupero dei materiali inerti e per le attività di manutenzione fluviale attraverso l'asporto del materiale litoide.
RECUPERO DELLE CAVE DISMESSE. Ma un'altra serie importante di disposizioni del DDL è quella che regola il recupero delle cave dismesse, le quali spesso danno origine a situazioni di degrado ambientale che rappresentano delle vere e proprie ferite per il territorio. A tal fine la nuova normativa favorisce i progetti di recupero e di risanamento, sempre nell'ottica di armonizzare l'opera del privato all'interesse pubblico.
Gli emendamenti presentati dalla Giunta in sede di Commissione consiliare rafforzano ulteriormente il testo legislativo, offrendo delle importanti aperture: in particolare nei confronti delle pietre ornamentali e del marmorino, ritenuti materiali strategici perché attinenti anche a quelle che sono le peculiari opportunità di sviluppo del nostro territorio regionale.
L'Assessore regionale all'Ambiente Sara Vito ha sottolineato come questa riforma si coniughi alle esigenze del territorio, in quanto realizzata anche attraverso una fase di ascolto e di confronto con le categorie imprenditoriali, i Comuni e le associazioni ambientaliste. La stessa forma di dialogo, ha concluso l'assessore, si è sviluppata in Commissione dove, a seguito di un dibattito costruttivo, la Giunta ha preso l'impegno di approfondire alcuni aspetti in vista del passaggio in Aula.

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