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La crescente domanda di aria condizionata in tutto il mondo potrebbe accelerare il fenomeno di surriscaldamento globale. Un paradosso? Nient'affatto. Perché le attuali tecnologie utilizzate per il raffrescamento degli ambienti usano combustibili fossili e sono in grado di ridurre le temperature interne ma rilasciano calore, aumento quindi quelle esterne.
L'allarme è stato lanciato le scorse settimane dal noto giornale britannico The Guardian, con articolo a firma Jon Henley che sottolinea come l'uso in crescita di sistemi di condizionamento, dettato da un aumento esponenziale della classe media nei paesi in via di sviluppo, stia minacciando il benessere mondiale.
+25% delle temperature globali al 2060
La maggior parte delle tecnologie attualmente in uso- spiega Henley- producono freddo mediante processi di refrigerazione a compressione di vapore, e utilizzano fluidi refrigeranti, come idrofluorocarburi o HFC, che assorbono e rilasciano calore. Gli HFC possono produrre gas serra con un effetto di circa 4.000 volte superiore all'anidride carbonica. Con un aumento del riscaldamento globale superiore del 25% già a partire dalla metà del secolo, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istituto Nazionale per la Salute Pubblica e l'Ambiente dei Paesi Bassi. Ed entro il 2060 la quantità di energia consumata per il condizionamento potrebbe superare quella utilizzata per il riscaldamento.
Consumo di energia per aria consumata: +33% al 2100
Negli Stati Uniti l'87 % degli edifici sono già dotati di aria condizionata, la Gran Bretagna destina il 20% dell'elettricità per il funzionamento dei condizionatori e la Cina e l'India si stanno rapidamente adeguando. A Mumbai, in India, l'aria condizionata copre già il 40% del consumo energetico annuale e in Arabia Saudita vengono bruciati ogni anno un miliardo di barili di petrolio per l'aria condizionata. Si prevede che il consumo di energia per l'aria condizionata aumenterà di 33 volte entro il 2100 in tutto il mondo a causa dell'urbanizzazione e di un generale aumento dei redditi.
Le soluzioni per correre al riparo
Il quadro emerso è allarmante e secondo Toby Peters, professore nel Dipartimento di Energia dell'Università di Birmingham, intervistato dal Guardian, bisognerebbe agire su due fronti. Da un lato limitando l'abuso dei condizionatori, usati spesso per raggiungere delle temperature eccessivamente basse. E dall'altro lato incentivando tutte quelle tecnologie che sfruttano fonti rinnovabili.

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